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Montenero: approvata mozione del PD sul “Baratto amministrativo”

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Su proposta del gruppo consiliare del Partito Democratico, il Consiglio comunale di Montenero di Bisaccia, nella seduta del 13 agosto, ha approvato la mozione a firma dei consiglieri Palombo e Rosati riguardante il recepimento dell’ art. 24 LG. 164/2014 “Misure di agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territorio”, anche denominato “baratto amministrativo”. Nello specifico la mozione è stata votata dal gruppo PD e dal gruppo di maggioranza, a dimostrazione di una capacità collaborativa delle diverse forze politiche in presenza di proposte concrete e fattibili che hanno come obiettivo l’interesse collettivo anziché quello di parte.
Il provvedimento sulla scia di quanto sta già accadendo in molte parti d’Italia e del Molise, mira a dotare l’Ente di uno strumento che possa aiutare e salvaguardare le fasce meno abbienti, i giovani disoccupati e precari, le persone in difficoltà che magari hanno perso il posto di lavoro e comunque tutti coloro i quali, sotto un certo reddito, in un momento di grave crisi economica e del mercato del lavoro, in un’Italia sempre più divisa tra Nord e Sud, si trovano nella spiacevole condizione di non essere in grado di pagare le tasse comunali (IMU, TARI, TASI, ecc…).
Con il provvedimento adottato dal Consiglio, che per la sua specifica eseguibilità vedrà l’approvazione di un regolamento ad hoc per mezzo di uno o più passaggi in commissione statuto e regolamenti, dal 2016 i cittadini di Montenero, disoccupati e con un ISEE inferiore al minimo reddituale, che hanno tributi comunali non pagati, iscritti a ruolo e non ancora regolarizzati, potranno svolgere attività di volontariato per il proprio territorio e la propria comunità, estinguendo così il proprio debito con l’Ente.
Alla base del provvedimento vi è il concetto fondamentale per cui se in un determinato momento della vita si è oggettivamente impossibilitati a contribuire alle economie collettive, attraverso il pagamento delle tasse, si possa comunque essere utili offrendo volontariamente dei servizi di pubblica utilità connessi soprattutto con la pulizia, la manutenzione e la cura di porzioni di territorio. La direzione perseguita è quella di ridare dignità a chi, per le contingenti e transitorie situazioni di emergenza, è costretto a diventare frodatore fiscale non colpevole, dando loro la possibilità di mettersi a disposizione della propria comunità e di sentirsi utili a se stessi e agli altri.
L’iniziativa del “baratto amministrativo” ricade nelle scelte individuali della persona e non ha nulla a che vedere con le politiche del lavoro o comunque con il lavoro nella sua accezione più generale, il quale, ovviamente, è tale solo se retribuito. Con questo provvedimento non si minano le basi culturali ed etiche del lavoro, le quali si trovano su un piano differente rispetto a quelle del provvedimento, che vuole solo trovare soluzioni efficienti ed efficaci per aiutare chi è in difficoltà sfruttando le potenzialità del terzo settore e del volontariato in genere.
In questo modo si trova una valida alternativa a sistemi che pur nella loro efficacia innalzano la spesa corrente incidendo sul patto di stabilità, abbassano il livello di dignità dell’individuo non stimolando lo sviluppo del senso civico e della salvaguardia dei beni comuni, come ad esempio i voucher.

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