Molisani nel Mondo/ Theodore Lalli grande “sarto su misura” e “designer” in Massachusetts era nato a Colletorto

*rubrica a cura di Geremia Mancini e Mariateresa Di Lallo


Il Molise è fatto da molisani, anche da quei molisani che sono emigrati, perchè costretti o per scelta, soprattutto a cavallo delle due Guerre mondiali, ma sempre con un pensiero rivolto alla loro terra, e che si sono distinti in vari settori nel mondo. Con questa rubrica vogliamo ricordarli ma anche ridare dignità ai nostri borghi, ai nostri talenti e nel contempo riaccendere l’attenzione su questo piccolo lembo di terra, non solo per storia, cultura e paesaggi ma anche dal punto di vista degli ingegni. Pultroppo il Molise come i molisani illustri, non sono presenti sui libri di storia, ma è giusto far conoscere ai molisani in primis, alle giovani generazioni, che i loro avi, si sono distinti nel mondo, con sacrifici, allontanandosi dai propri familiari, a volte non riuscendo a tornare nella loro terra d’origine. Di settimana in settimana racconteremo la storia di ognuno di loro, ricordando anche il paese di nascita molisano.


Teodorino “Theodore” Lalli
nacque a Colletorto (CB) in via Mulattieri, il 3 ottobre 1894 da Celestino (ventiquattrenne “sarto” nato a Bonefro – figlio di Giuseppe e Anna Maria Teutonico) e di Filomena Paradiso (venticinquenne “donna di casa” nata a Colletorto – figlia di Teodoro e Gaetana Spino). I genitori di Teodorino si erano sposati il 1 novembre del 1890 a Colletorto e in comune l’atto del matrimonio fu registrato dinanzi al sindaco di allora Ettore Minni.

Dal patrimonio oltre a Celestino arrivarono due figlie: Anna e Maria. Nel 1911 Celestino, era già precedentemente emigrato, decise di far giungere Teodorino in America. Il ragazzo, aveva solo 16 anni, giunse ad “Ellis Island” sul piroscafo “Oceania”. L’anno successivo il resto della famiglia li raggiunse arrivando ad “Ellis Island” sul piroscafo “ San Guglielmo”.

Il padre, Celestino, aveva scelto di vivere e lavorare a Brockton nel Massachusetts dove aveva aperto una piccola sartoria. Teodorino oramai per tutti “Theodore” diverrà uno dei più affermati designer e “sarti su misura” del settore abbigliamento. Lavorò per anni alla “ Harward Cooperative” dove era entrato nel 1929. Ricercato per le sue grandi capacità di “sarto su misura” da case di moda, attori, politici e alti prelati. Nel 1921 sposò Rumilda Gennaco di tre anni più giovane di lui. Nel censimento del 1940 risultavano 4 figli: Armand Chester (16 anni), Gilda (13), Theodore Jr. (10) e Lorraine (5).

La moglie, figlia di un autorevole personaggio di Brockton, ricoprì importanti ruoli nelle associazioni cittadine ed affiancò in marito in molte delle sue attività. “Theodore”, fu anche per diletto attore teatrale in ruoli drammatici, diresse per anni il “Salvini Dramatic Club” di Brockton. Nel 1937 fu tra i fautori e fondatori della sede “Italian Building” di Brockton dedicata a Guglielmo Marconi. Ricoprì ruoli in fondazioni, associazioni ed enti di grande importanza. Sostenne sempre, con spirito filantropico, le varie associazioni italo-americane ed in particolare quelle della sua terrà d’origine.


Foto: 1937 inaugurazione della “Italian Building” di Brockton. “Theodore” è il secondo da sinistra e alla sua destra c’è il Sindaco Lawrence Crowley.

Colletorto (CB): Il paese sorge su una collina di circa 500 metri per arrivare ai 776 metri di colle Crocella ed è diviso in due zone geografiche il “Colle” (la parte alta) e la “Terra” la parte bassa dove sorge il corso principale e il centro storico. La prima menzione del paese la troviamo nei registri angioini del 1320, con il nome “Collis Tortus”, il che fa pensare che già esisteva al tempo in cui fu incoronata la Regina Giovanna, figlia di Carlo Il d’Angiò. Ci sono supposizioni circa una la visita della Regina Giovanna d’Angiò, probabile è il fatto che fece costruire una torre merlata che ancora oggi si erge a monumento rappresentativo del comune, che sorge nell’area denominata “Largo Angioino” e costituisce, insieme al palazzo Marchesale e alla Chiesa Madre, il culmine del centro storico. Per quanto riguarda gli edifici religiosi ricordiamo: La Chiesa Madre di San Giovanni Battista, dove all’interno sono conservate una tela di Paolo Gamba datata 1751 e un dipinto su legno del 1600 di anonimo ma di fattura molto pregevole; La Chiesa di S. Maria di Loreto, situata nel luogo, dove c’era il Castello di Loreto, costruita da Monsignor Persio Caracci nell’anno 1638; Il Monastero di S. Alfonso dei Liquori che fu costruito a spese del marchese Bartolomeo Rota signore di Colletorto, al cui interno sono conservati un prestigioso organo a canne di Francesco d’Onofrio, realizzato nel 1762 e restaurato con il contributo del Rotary International, oltre a statue di Paolo Saverio di Zinno e dipinti di Placido Flaxis (conosciuto anche come Placico Flascis); La Torre angioina circondata dal Palazzo Marchesale costruito nel settecento sui resti dell’antico castello a cui la torre apparteneva, a opera del marchese Bartolomeo Rota.

Merita di essere citatala rievocazione storica dell’arrivo della regina Giovanna I D’Angiò con una vera e propria sfilata di figuranti in abiti storici. Un salto nel passato, con una ricostruzione di abiti, ambienti, e giochi medievali con l’obiettivo di una valorizzazione del borgo angioino, delle sue antiche origini e tradizioni.La manifestazione è organizzata dal Gruppo Storico Giovanna I D’angiò di Colletorto, che da oltre un decennio è impegnato sul territorio molisano in un’azione di valorizzazione della cultura.

*Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”
*Mariateresa Di Lallo – giornalista pubblicista, appassionata di storia, usi e costumi medioevali e ricercatrice di tradizioni popolari molisane

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