Molisani nel Mondo/Michael “Mike” Eremita grande imprenditore nel Maine. Era originario di Bonefro

*rubrica a cura di Geremia Mancini e Mariateresa Di Lallo


Il Molise è fatto da molisani, anche da quei molisani che sono emigrati, perchè costretti o per scelta, soprattutto a cavallo delle due Guerre mondiali, ma sempre con un pensiero rivolto alla loro terra, e che si sono distinti in vari settori nel mondo. Con questa rubrica vogliamo ricordarli ma anche ridare dignità ai nostri borghi, ai nostri talenti e nel contempo riaccendere l’attenzione su questo piccolo lembo di terra, non solo per storia, cultura e paesaggi ma anche dal punto di vista degli ingegni. Pultroppo il Molise come i molisani illustri, non sono presenti sui libri di storia, ma è giusto far conoscere ai molisani in primis, alle giovani generazioni, che i loro avi, si sono distinti nel mondo, con sacrifici, allontanandosi dai propri familiari, a volte non riuscendo a tornare nella loro terra d’origine. Di settimana in settimana racconteremo la storia di ognuno di loro, ricordando anche il paese di nascita molisano. Per questo abbiamo deciso di unire la storia dei “molisani” emigrati con la storia del paese di nascita.

Michael “Mike” Eremita nacque a Dedham, contea di Norfolk, in Massachusetts, il 30 gennaio del 1931, da Marco (nato a Bonefro, in provincia di Campobasso, il 6 gennaio del 1896 – figlio di Michele trentunenne “agricolo” e Regina Colabella – morì nel 1964) e da Maria Lalli (nata a Bonefro il 18 febbraio del 1909 – figlia di Nicola e Angela Colombo – morì nel 2002).

I suoi genitori si erano sposati a Bonefro, il 2 marzo del 1929, e arrivarono ad “Ellis Island”, nel settembre del 1929, a bordo del piroscafo “Vulcania”. Si stabilirono a Dedham in Massachusetts ed ebbero, oltre a Michael “Mike”, altri tre figli: Regina, Nicholas e Antoinette. Marco fece diversi e duri lavori come operaio e insieme ai sacrifici della moglie riuscì a regalare ai loro figli il “sogno americano”.

Michael “Mike” studiò economia alla “Boston University”. Nel 1953 entrò nell’aviazione militare statunitense, divenne tenente, e fu di stanza alla base aerea di “Dow Air Force” a Bangor dove incontrò il suo amico e socio d’affari Tom Valley. Nel 1957, Michael “Mike” e Tom, fondarono la “Eremita & Valley” una società che avrebbe poi realizzato alberghi, centri commerciali e residenziali nell’area di Bangor nel Maine. La “Eremita & Valley” fu la prima e più importante ditta appaltatrice a sviluppare l’area intorno al Bangor Mall e alla Hogan Road. La società costruì, negli anni ’80, due centri commerciali e tra questi il “Crossroads Mall”. La “Eremita & Valley” realizzò la sede della “Penobscot Community Health Care” e nel Maine meridionale costruì il “Ballpark” a Old Orchard Beach (negli anni ’80 ospitò alcune squadre di baseball del campionato).

Fondò l’esclusivo “Stonington Yacht Club”. Oltre ad essere membro dei “Cavalieri di Colombo” e dell’Italian Heritage Club, Michael “Mike” Eremita, progettò e costruì il campanile della chiesa cattolica di “St. Joseph” a Brewer dove lui e sua moglie erano parrocchiani. Sostenne iniziative benefiche mostrando un grande spirito filantropico. Sposò Marilyn Giberson che gli diede cinque figli. Michael “Mike” Eremita morì a Brewer, nel Maine, il 31 marzo del 2020. La “Eremita & Valley” ancora oggi rappresenta una importante realtà imprenditoriale nel Maine.
Foto: Michael “Mike” Eremita con la divisa della dell’nell’aviazione militare statunitense

Bonefro (CB): I primi abitanti risalgono al periodo longobardo (fine IX – inizio X secolo) anche se sono stati trovati resti appartenenti ad epoche precedenti. Tuttavia la prima base certa della sua esistenza si trova in un documento scritto nel 1049, con la denominazione di Binifri (dal latino Vinifer) ovvero terra dove si produce vino. La tradizione associa la nascita del borgo a dei pellegrini diretti nelle Puglie e partiti da Venafro, i quali, arrivati in questa terra, vennero assaliti dai briganti e gli uomini divennero pietre e le donne colombe. Vennero assaliti nei pressi della “chajedonne”, “il pianto delle donne”.

Rilevanza storico – turistica degli edifici.
-La chiesa di Santa Maria delle Rose edificata nel periodo romanico (secoli XII-XIII) e ristrutturata da mons. Tria nel 1731. La chiesa è di origine romanica, trasformata in stile barocco, presenta oggi una facciata completamente ricostruita nel 1853. L’interno è suddiviso in tre navate, che culminano su un pregevole altare maggiore in marmi bianchi e policromi con intarsi, bassorilievi e altorilievi. È uno dei più importanti altari della diocesi di Larino. ( approfondimento arch. Franco Valente)
http://www.francovalente.it/2013/06/02/da-napoli-a-bonefro-passando-per-lo-stretto-di-messina-il-lungo-viaggio-dellaltare-di-s-maria-della-rosa/

foto Franco Valente

All’interno è conservata una statua lignea dello scultore campobassano Paolo Saverio Di Zinno; di scuola napoletana sono invece le tele presenti nel coro quali la Madonna del Rosario, Cristo Morto e la Madonna con il Bambino. Notevole è un ostensorio del 1740 in argento cesellato, realizzato da un artista napoletano.

-Il Castello longobardo . La prima costruzione del Castello ( o Palazzo baronale ) situato a margine del primo nucleo edificato, presumibilmente risale al periodo longobardo. L’attuale Castello fu probabilmente riedificato e ampliato, sopra il precedente edificio, dal periodo normanno a quello aragonese. Le ultime trasformazioni planimetriche, risalgono quasi sicuramente al 1400, quando l’edificio ha assunto la configurazione attuale corrispondente alloschema aragonese diffuso in tutto il Mezzogiorno. Attualmente il Castello presenta tre torri, in parte cilindriche e in parte a scarpata e un quarta torre completamente cilindrica e di dimensioni più ridotte,in prossimità dell’ingresso principale alla chiesa di S. Maria delle Rose.

-Il Museo Etnografico. Il museo fu inagurato ufficialmente nell’agosto del 1991 per l’iniziativa di uno storico locale, il prof. Michele Colabella che, usufruendo anche dell’aiuto di un progetto del Comune ha provveduto a reperire, schedare e sistemare i pezzi nelle sale messe a disposizione dal Comune. Attualmente custodisce olte 2000 pezzi, collocati nel Convento di S. Maria delle Grazie di recente ristrutturazione, in quanto il complesso presenta allo stato attuale una distribuzione interna che ben si presta come sede definitiva per l’istituzione museale e, dato il gran numero di sale disponibili, ad un vero e proprio centro polifunzionale. Il ricco materiale viene apprezzato per la sua completezza, in quanto spazia sull’intero ciclo della vita umana e su tutte le tipiche attività lavorative locali.

-La Fontana della Terra. La fontana, costruita nel 1771 con il contributo della popolazione, è sempre stata uno dei monumenti più significativi del paese e ne costituisce tuttora l’emblema. E’ realizzata in pietra da taglio ed è composta da sei fornici ad archi lobati con interposte evidenti paraste alla cui sommità c’è una marcata trabeazione. Al di sopra di quest’ultima c’è un magnifico frontone sormontato da fregi e pinnacoli di rimarchevole fattura. La fontana della Terra è anche detta della Salute. Fu restaurata nel 1816.

*Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”
*Mariateresa Di Lallo – giornalista pubblicista, appassionata di storia, usi e costumi medioevali e ricercatrice di tradizioni popolari molisane

Commenti Facebook