La programmazione comunitaria per il 2014/2020, stando a quanto più volte auspicato dal Governo regionale, doveva costituire la carta vincente per lo sviluppo e la ripresa della Regione Molise, mentre ad oggi, a distanza di un anno dal via libera della Commissione UE, tarda ancora a prendere il via, nonostante le promesse e gli annunci a cui abbiamo assistito più volte nel corso degli ultimi anni.
“Una nuova stagione possibile e riconoscibile per risorse e strumenti certi aspetta i cittadini e le imprese del Molise, la strada è stata imboccata”; così parlava il Presidente Frattura il 14 luglio 2015 dopo aver incassato il parere positivo, tra l’altro ottenuto con ritardo rispetto alle altre regioni, al Por Molise 2014/2020, con una dotazione finanziaria complessiva di 153 milioni di euro destinati a sostenere la crescita e l’economia regionale, di cui 106 per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e 47 per il Fondo Sociale Europeo (Fse).
Programmi operativi per i quali la Regione ancora non ha bandito alcuno avviso, con il rischio concreto di non veder realizzato quanto invece si sta concretizzando in altre realtà regionali, dove grazie alla nuova programmazione europea si sono potuti mettere in campo finanziamenti importanti sia per rilanciare le imprese sia per venire incontro alle esigenze e alle difficoltà della popolazione; opportunità che, per esempio, ha saputo cogliere la Toscana che proprio di recente ha approvato a valere sul Fse un avviso per voucher formativi per il ricollocamento nel lavoro e un altro che punta a sostenere finanziariamente interventi di interesse generale rivolti alla collettività, destinati a migliorare i servizi resi ai cittadini ed il funzionamento della pubblica amministrazione, mentre sul Fesr ha previsto agevolazioni per le imprese giovanili nel manifatturiero. Sulla stessa stregua anche l’Emilia Romagna con il Bando per le Start Up innovative, con progetti di promozione dell’export per imprese non esportatrici e con iniziative di qualificazione di beni ambientali e culturali; gli esempi positivi ci sono, e non stiamo certo qui ad elencarli tutti, la cosa certa è che l’immobilismo del Governo Frattura non fa altro che scavare un solco che rischia davvero di diventare incolmabile tra il Molise e le altre regioni.
“La grande stagione di programmazione 2014/2020 per la quale abbiamo lavorato seriamente in questi mesi prende forma e si fa sostanza”.
Ancora una volta gli annunci e i programmi improntati all’ottimismo della primissima ora hanno dovuto lasciare il passo alla realtà dei fatti ed essere confinati nel limbo delle intenzioni, rimaste così in quanto tali, mentre la verità è che l’attuale Governo regionale, come evidente, naviga a vista, mascherandosi dietro piccoli segnali di ripresa figli più che altro di un graduale miglioramento a livello nazionale, tra l’altro scarsamente avvertito dalla popolazione, e non di politiche concrete portate avanti a livello regionale.
In una regione profondamente segnata dalla crisi congiunturale degli ultimi anni come la nostra, è davvero drammatico, nonché incomprensibile, che ancora non si dia avvio alla nuova programmazione europea e che non si acceda ai quei finanziamenti messi a disposizione per il Molise.
Come è stato possibile accumulare questo ritardo, soprattutto in un periodo dove invece sarebbe necessaria una maggiore attenzione per non disperdere queste opportunità legate al corretto utilizzo dei fondi comunitari?
Qual è la strategia del Governo regionale?
È davvero stridente assistere da un lato a manifestazioni di soddisfazione per una ripresa certificata dello 0,3% e dall’altro constatare che tutte le politiche sponsorizzate dal Governo regionale per favorire la ripresa del Molise attraversino una incomprensibile fase di stallo; non solo i fondi comunitari per cui si è in attesa dei primi bandi, ma anche l’area di crisi ferma alla perimetrazione dei comuni con un accordo di programma ancora da sottoscrivere con il Governo nazionale, mentre devono ancora essere individuati i circa 3 mila lavoratori da ricollocare e che rischiano di rimanere privi di ogni strumento di tutela, ma anche il Patto per il Molise di cui oramai si sono perse le tracce ed a cui deve ancora apporre la sua firma il Premier Renzi, una situazione paradossale che va avanti da quasi due mesi.
Quando la politica degli annunci lascerà finalmente il passo alla politica dei fatti?
Quando queste procedura verranno finalmente completate?
I CONSIGLIERI REGIONALI DI CENTRODESTRA