“La Sanità al tempo del Covid-19 niente può essere più come prima”, incontro in streaming

Il Covid19 stia influenzando la nostra vita sociale, economica, politica, relazionale.

Nulla sarà come prima è stato il mantra che abbiamo sentito per mesi in questo 2020 funesto: la crisi ha messo in discussione e demolito molte delle posizioni e degli assunti che fino ad ieri sembravano granitici, consolidati e ha evidenziato come non sia stato risparmiato alcuno spazio dell’agire umano e politico.

Siamo consapevoli che le iniziative nate in questi mesi (molte individuali e anche apprezzabili) a sostegno e aiuto ai più colpiti, non riescono a trovare come sbocco naturale una pratica che sia anticapitalista e che denunci le responsabilità per la diffusione del virus e la gestione della pandemia, non costruendo autorganizzazione, partecipazione e comunità resistenti, necessarie per l’oggi e fondamentali per il domani.

Decenni di politiche di tagli, privatizzazione e aziendalizzazione della sanità, di globalizzazione guidata dal profitto, hanno trasformato un serio problema epidemiologico in una tragedia di massa, dimostrando quanto essenziale ed ampia sia invece la dimensione sociale del diritto alla salute.

Per questo motivo abbiamo scelto di ripartire dalla sanità e dalla necessità di immaginare e ripensare  un sistema sanitario che riconosca una primaria importanza ai servizi socio-assistenziali sul territorio e che rimetta al centro dell’agenda politica i reali bisogni dei cittadini e una visione che ridia forza e nuova linfa alle comunità. Le grandi città, le aree metropolitane, i centri finanziari e industriali si sono rivelati fragili di fronte al virus, rimettendo al centro il territorio e i paesi con la propria storia, cultura e identità.

L’obiettivo rimane la trasformazione reale del Sistema Sanitario Nazionale che durante la pandemia ha mostrato tutti i suoi limiti, mentre dovrebbe essere una garanzia di tutela alla salute di tutti. Se prima della pandemia le lacune del sistema sanitario venivano colmate dalla buona volontà dei lavoratori e delle lavoratrici, durante la pandemia questo enorme sforzo si è tradotta in manifesto sfruttamento: più ore, più turni, più responsabilità gestionali, tutto sotto il ricatto di dover salvare vite umane. Ancora adesso, il comparto sanitario continua a chiedere con gran forza, come abbiamo visto anche in Molise, un dovuto riconoscimento in termini contrattuali e di retribuzioni ed un miglioramento delle condizioni lavorative, accompagnandolo alla richiesta di conferimento di una maggiore dignità alla medicina sul territorio, per il suo ruolo cruciale di cura a lungo termine sulla persona, nonché della sua importanza nel campo della prevenzione.

“Non basta lavarsi le mani e mettersi una mascherina, dobbiamo costruire altri mondi”
(testo dal Chiapas ribelle)

enerdì 20 novembre alle 18

In streaming sul canale Youtube di Casa del Popolo

Intervengono:

EDOARDO TURI – Medico specialista in igiene e medicina preventiva – Forum per il diritto alla salute

MARIA ANTONELLA GLIATTA – Docente associata di Diritto Costituzionale – Unimol

MARIO FRITTELLI – Responsabile Sanità USB Abruzzo

LUIGI IASCI – Federazione del Sociale

Previsto l’intervento di un rappresentante dei lavoratori precari nella Sanità

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