L’Acem scrive ai parlamentari molisani per disciplinare il contratto di rete negli appalti pubblici

acemCon una nota a firma del Presidente Corrado Di Niro, l’ACEM si è rivolta stamattina ai Parlamentari Molisani   Laura Venittelli, Roberto Ruta, Danilo Leva, Ulisse Di Giacomo ed al Sottosegretario Sabrina De Camillis chiedendo il loro impegno per l’approvazione di un emendamento  all’art. 16 del Disegno Di Legge 958 “Misure di semplificazione degli adempimenti per i cittadini e le imprese e di riordino normativo”, attualmente all’esame della 1° Commissione Affari Costituzionali, riguardante il contratto di rete tra imprese negli appalti pubblici, nella forte convinzione che esso rappresenti  un’opportunità irrinunciabile per garantire competitività e crescita qualitativa ad un settore produttivo, quello dell’edilizia, caratterizzato da PMI.

Dopo l’introduzione normativa del contratto di rete tra i soggetti che possono concorrere alle gare pubbliche, avvenuta nel 2012 con il cosiddetto “decreto sviluppo bis”, secondo l’ACEM si rende necessario disciplinarne operativamente il funzionamento, perciò l’Associazione ha inteso sottoporre alla delegazione degli Onorevoli regionali un emendamento che, debitamente inserito nell’articolo 118 del codice appalti, escluda che sia considerato subappalto l’affidamento di lavori da parte dell’aggiudicatario a imprese che abbiano stipulato con quest’ultimo un contratto di rete e che non abbiano partecipato alla gara.
Occorre, ad  avviso dell’ACEM, consentire e sviluppare, anche nel settore dei lavori pubblici, l’utilizzo della rete ed il miglior modo è uno strumento che agisca nella fase esecutiva dell’appalto, consentendo all’impresa, facente parte di una rete, che acquisisca un contratto di lavori, servizi o forniture, di affidarne quota parte ad altre imprese facenti parte della medesima rete, senza che questo sia considerato subappalto o cessione di contratto e, soprattutto, senza intaccare la quota subappaltabile e nel rispetto dei requisiti  previsti dalla normativa di settore.
Se l’emendamento (sul quale anche le altre Associazioni del sistema ANIEM chiederanno l’interessamento dei rispettivi Parlamentari) dovesse essere accolto, diverrebbe operativo uno strumento dalla massima flessibilità imprenditoriale,  che non grava sui bilanci pubblici e che aiuterebbe notevolmente le piccole e medie  imprese dell’edilizia  messe a dura prova dalla crisi.
Sull’argomento, gli stessi Parlamentari ed il Sottosegretario saranno convocati in Associazione.

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