Nathan Zuckerman (personaggio alter ego di Philip Roth in numerose
opere, come Pastorale americana) si reca a Praga, sotto l’oppressione
sovietica dopo la sua Primavera, alla ricerca del manoscritto di racconti di
uno scrittore yiddish ucciso dai nazisti, conservato segretamente dalla
prostituta Olga che non cede e cerca di barattare quelle pagine per una
salvezza oltrecortina. Il racconto, scritto da Roth nel 1985, rivive nello
spettacolo diretto da Laura Angiulli in forma di serrato dialogo tra i due
personaggi, un confronto appassionato di punti di vista, disillusioni e
incomprensioni, che si stagliano su un orizzonte di grandi temi: la libertà
dell’uomo, il potere che opprime, il ruolo della scrittura e della letteratura.
Il tutto, in un affondo nella storia recente d’Europa, all’indomani della
Primavera di Praga, in piena guerra fredda.
“Se la formazione e i più generali caratteri culturali di Philip Roth fanno riferimento al Nord
Est di quell’America della quale fin dall’infanzia lui assume in proprio i tratti, le consuetudini, le
passioni giovanili proprie di certa popolazione immigrata di più o meno recente generazione –
proficuamente insediata in quel contesto d’America – è anche vero che il richiamo delle radici resta
forte, e insiste sulle scelte di vita e letterarie dell’autore, e non di rado nell’ampio peregrinare della
scrittura lo riporta indietro, in un andare a ritroso attraverso le generazioni.
L’orgia di Praga, apparentemente un’operina, pulsa del desiderio d’appartenenza e
condivisione.
C’è il riconoscimento di una distanza avvertita e sofferta dal soggetto scrivente, per caso
portato dagli eventi in quella terra della sua antica origine, al tempo ancora oppressa dalla violenza
della dominazione sovietica.
Le figure, faticosamente, stentatamente si aggirano sulla scena dell’opera, quasi fantasmi
nella nebbia offuscante di un diritto di sopravvivenza tanto reclamato quanto negato, e pure si
stagliano per la nettezza della rappresentazione, e si fanno elementi di configurazione di un più ampio
spaccato umano che può facilmente essere assunto a segno di una mortificante conduzione di vita,
quasi negazione della vita stessa.
La scelta di trarre un’idea di messinscena dagli umori de L’orgia di Praga si lega idealmente
alla già consumata esperienza – da parte dell’autrice/regista- che fu nella traslazione teatrale del
romanzo “Le braci”di Sandor Marai felicemente portata alla scena, e al desiderio ancora una volta
presente di appuntare lo sguardo su quell’ampio versante d’Europa drammaticamente segnato da
espropriazioni di territori e caratteri, di culture, di logos; un’ulteriore occasione di riflessione che
pure nel mutato contesto storico-politico degli ultimi decenni cerca di cogliere, nelle leggibili
contraddizioni del presente, le tracce di un passato la cui drammaticità non è ancora affidata alla
polvere del tempo.”
Laura Angiulli
25 / 26 / 27 NOVEMBRE, ore 20.30 Teatro del Loto Ferrazzano
I CIOCCOLATINI DI OLGA liberamente ispirato a “l’Orgia di Praga” di Philip Roth drammaturgia e regia Laura Angiulli Galleria Toledo – Napoli
https://www.diyticket.it/locations/471/teatro-del-loto
Teatro del LOTO “il più bel piccolo Teatro d’Italia”
P.zza Spensieri 17, 86010 Ferrazzano CB – Italy
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