Fanelli, segretario PD, commenta i lavori dell’assemblea regionale: il nostro è un partito che discute e costruisce

Un patto tra gli eletti del PD, a tutti i livelli, e gli elettori. Sul fronte del partito, ma soprattutto sull’efficacia delle scelte e dei risultati per i cittadini. Sul primo fronte, il riconoscimento della centralità del partito, come luogo di sintesi e proposta soprattutto verso la Regione, e dei ruoli che nello stesso ognuno ricopre, a partire dalla piena efficienza degli organi, ad oggi ancora non garantiti dalla minoranza. E un coordinamento stabile, così come proposto dall’area di Sinistra Dem, come luogo di confronto. Molte le proposte concrete avanzate nella lunga relazione: più lavoro, più imprese innovative e solide, più interventi per il sociale e contro la povertà. È questa la nuova linea del PD Molise, proposta dal segretario Micaela Fanelli all’assemblea del PD, la cui prima parte si è svolta ieri a Isernia in un’affollatissima e attentissima sala.
«L’Unità per il nostro partito è una parola fondante – esordisce il segretario al termine della prima parte dei lavori dell’assemblea. È stato infatti un auspicio, un proponimento e un monito dei nostri padri fondatori.  L’Unità non resti uno slogan, ma diventi l’essenza del nostro modo di vivere il partito. Non si è mai vista una squadra vincere nella discordia. Così come non si vedrà mai un partito vincente nella divisione. In politica la discordia è sinonimo di sconfitta. Le polemiche nei partiti – dice ancora la Fanelli – sono qualcosa di simile ai pettegolezzi. Talvolta anche piacevoli, fanno notizia, ma sono anche inutili e dannosi. La critica costruttiva, la discussione, portano ricchezza, il gossip politico porta solo ai like su facebook. Abbiamo raggiunto i risultati quando abbiamo lavorato insieme, con responsabilità. Questo è un fatto. Come un fatto è che abbiamo perso consenso e fiducia dei cittadini quando ci siamo scontrati. L’Unità non la chiedo io come Segretario del Partito, la chiedono i molisani, come coloro che vivono sulla loro pelle i risultati positivi del nostro lavoro di squadra e negativi delle nostre divisioni.
Per questo ho proposto un patto tra gli eletti del Pd a tutti i livelli. Ed ora avanti, con al centro il Partito, all’insegna della responsabilità, unità e lavoro di squadra».
Sulle alleanze, pochi dubbi: resta valido il perimetro tracciato alle elezioni regionali del 2013.
«Abbiamo una coalizione che nel 2013 ha raggiunto il 44,7% dei voti- osserva la Fanelli. La stessa coalizione diventata squadra di governo sta attuando, con responsabilità, il programma di governo. Abbiamo vinto in tutte le amministrative importanti. Mettere in discussione una formula vincente senza un motivo fondante, vuol dire solo lasciare il certo per l’incerto. Il certo di una formula utile ai cittadini per l’incertezza di una situazione amministrativa instabile che non può che portare danni. L’alleanza in essere è vincente ed efficace. Pensare di metterla in discussione, vuol dire non voler vincere, non volere un’amministrazione efficace». L’assemblea del Pd ha affrontato anche tematiche più contingenti.
«Il Molise – dice Fanelli – era come una macchina zavorrata (dagli sprechi, dalle inefficienze). Non abbiamo ancora cominciato a correre, ma sicuramente il motore si è acceso ed è ripartita, lo dicono i dati Istat. Abbiamo rimesso a posto i fondamentali di una regione in dissesto. Ora dobbiamo mettere in campo iniziative forti per ricominciare a correre. Il senso di responsabilità del governo regionale ha permesso di rimettere in sesto un organismo fiaccato da una gestione inefficace. Oggi, finita la convalescenza siamo nelle condizioni di ripartire. Quindi bandi subito, avanti con l’area di crisi i patti per il sud, l’attenzione al sociale e il reddito di inserimento i cui bandi stanno partendo. All’Assessore alle attività produttive chiediamo che entro un mese vari i bandi per le imprese giovanili All’assessore al lavoro subito quelli relativi alle fasce di disoccupati giovani e anche per i 35 e 55 enni. Sulla sanità è in atto un grande riorganizzazione. La parola d’ordine che la indirizza è: attenzione al paziente! Prima di natale – fa notare Fanelli – il sistema ha rischiato il collasso. Poi, grazie all’ok del tavolo tecnico ai piani operativi, abbiamo potuto iniziato a programmare il futuro. E grazie alla legge di stabilità si è potuto procedere al rinnovo di tutti i contratti dei precari e programmare i concorsi per la loro stabilizzazione dopo anni di blocco. Sulle strutture: non si parla di chiusure ma di riconversioni e in qualche caso di integrazione (vedi Cattolica-Cardarelli), per eliminare i doppioni e migliorare la qualità del servizio. La nostra attenzione è inoltre rivolta al sociale, agli svantaggiati agli anziani, ai disabili».
Nella relazione introduttiva anche i temi della lotta all’evasione per liberare risorse, della necessità di varare il parco del Matese entro l’estate, l’attenzione alle infrastrutture (ferrovia, dorsale adriatica e linea per Roma), del dissesto idrogeologico e della centralità delle aree interne. Infine, ma non certo da ultimo, la questione della rappresentanza. In agenda ci sono diversi argomenti, dal nuovo assessore alla legge elettorale, alle prossime scadenze amministrative.
«Il messaggio è – dice il segretario – più attenzione al territorio, Isernia deve stare al centro dell’azione.  Proponiamo una legge elettorale che riequilibri la rappresentanza per aree (con attenzione massima al territorio di Isernia), che contempli le quote rosa (donne) e le quote verdi (giovani). Vogliamo inoltre introdurre meccanismi di trasparenza per la valutazione dell’operato dei consiglieri. Proponiamo inoltre di abolire il listino e il voto disgiunto.  Il nuovo assessore regionale sarà scelto dal Presidente, perché è una sua prerogativa. Noi gli abbiamo dato alcune indicazioni per una figura che sia espressione del PD e dell’area della provincia di Isernia». Due note anche sul capogruppo PD che, a detta del segretario, deve essere espressione della maggioranza congressuale «nel massimo rispetto delle decisioni dei consiglieri regionali».

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