Il fallimento dello Zuccherificio rappresenta una delle pagine più nere della storia della nostra regione, una pagina a cui l’attuale Governo regionale ha assistito senza essere in grado di mettere in campo alcuna iniziativa atta ad evitare un simile esito.
Purtroppo il fallimento della Nuovo Zuccherificio del Molise s.r.l. è la cronaca di una morte annunciata, e a nulla sono valsi i tavoli assessorili, le riunioni con i sindacati e gli incontri al Ministero, da ultimo quello dell’8 giugno in cui si individuarono possibili interventi a supporto della realtà produttiva con attenzione alla tutela del lavoro e ad eventuali azioni di riconversione. Allo stesso modo anche l’Amministratore unico aveva preso degli impegni con gli stessi lavoratori, prospettando la messa in sicurezza dell’impianto e l’imminente avvio della campagna bieticola 2016/2017, per inciso l’ultima campagna di commercializzazione in regime quota, che assegna allo Zuccherificio la produzione di circa 84 tonnellate di zucchero bianco.
Su tutti questi discorsi la pietra tombale è stata messa dal Tribunale di Larino al termine della camera di consiglio del 6 luglio, il quale ha disposto la chiusura della procedura di concordato preventivo del Nuovo Zuccherificio srl a seguito della mancata presentazione della documentazione richiesta da alcuni mesi, in virtù di una proroga chiesta dalla stessa azienda e scaduta l’11 giugno scorso.
Una situazione che veniva portata avanti da molto, troppo tempo, prima di aggravarsi e arrivare al fallimento di questi giorni, e come minoranza consiliare nelle ultime settimane avevamo cercato di riportare la discussione sulle sorti dello Zuccherificio nell’alveo della assise consiliare con un’apposita interrogazione purtroppo mai discussa, e alla quale non abbiamo ricevuto dal Governo regionale alcuna risposta scritta, nonostante espressamente richiesta.
Un documento con il quale chiedevamo al Governo regionale di essere informati su tutta l’evoluzione della vicenda riguardante lo Zuccherificio, in particolar modo sulla questione del riconoscimento dell’area di crisi non complessa per il Basso Molise di cui si sono oramai perse le tracce nelle ultime settimane, e soprattutto volevamo venire a conoscenza degli impegni che eventualmente sarebbero stati assunti per garantire le prospettive di ripresa del settore.
Interrogativi rimasti così in quanto tali, mentre incombono le scadenza oramai prossime: il 16 agosto la scadenza del trattamento di Cassa integrazione guadagni straordinaria per i lavoratori, il 26 agosto il termine ultimo per la presentazione di offerte per il tredicesimo bando di vendita dell’impianto e il 31 dicembre la scadenza del ramo d’affitto d’azienda concesso alla Nuovo Zuccherificio del Molise s.r.l.
Ovviamente ora torna tutto in ballo, con i lavoratori che giustamente chiedono alla Regione di mettere in campo tutti gli strumenti possibili per garantire la tutela degli stessi nonché la garanzia dei livelli occupazionali, dall’altro lato il Governo regionale che per ora decide di non affrontare direttamente la questione, aspettando il corso degli eventi, l’esito delle riunioni e intervenendo unicamente su “una gestione provvisoria che conferisce maggiore libertà di movimento rispetto a quanta ne aveva l’amministratore unico”.
È importante non perdere ulteriore tempo, esplorare tutte le possibili iniziative da assumere per salvaguardare un’attività produttiva che nel corso degli anni ha occupato un posto di notevole importanza nel sistema economica della nostra regione, capace di impegnare oltre 200 dipendenti, con un indotto notevole di aziende agricole nell’intero bacino del centro-sud.
Dove è finito l’impegno preso dal Governo regionale, al termine di uno dei tanti confronti con i lavoratori, di coinvolgere il Mipaaf e le parti datoriali al fine di ricercare tutte le soluzioni che possano rilanciare la filiera e l’azienda utilizzando anche i fondi comunitari e nazionali, così da definire anche politiche attive a tutela dei lavoratori? ( Consiglieri regionali di Centrodestra)
Fallimento Zuccherificio: cronaca di una morte annunciata
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