Dal Presepe di Petrella un messaggio di pace

Ogni anno all’interno della Chiesa San Giorgio martire di Petrella Tifernina, viene allestito il Presepe, ma mai lo stesso. Quest’anno poteva risultare scontato che il tema fosse attualizzato con la guerra in Ucraina.

In realtà, lo sfondo con un paesaggio di guerra e distruzione è significativo e non scontato. La guerra non è lontana da noi, anche se non la viviamo in prima persona, non ci sono carri armati, ma c’è discordia, non ci sono palazzi distrutti, ma famiglie distrutte, non c’è fuoco e fumo ma c’è disperazione.

E poi nel mezzo la luce. Un bambino dall’apparenza fragile, adagiato su un’umile mangiatoia, che non si stanca di manifestarci l’amore, la salvezza.

Un impatto visivo molto forte, ed un messaggio altrettanto forte. Guerra, distruzione, sete di potere, presunzione appartengono agli uomini, non a Dio. Non si può chiedere la fine di una guerra, se per primi noi non siamo disposti ad operare per la pace, piccola o grande che sia.

Davanti a un presepe, ci si ferma, in silenzio, non siamo noi a guardare, ma è Dio che guarda noi, non siamo noi a parlare, ma è Dio che parla a noi.

Il messaggio : Dio è luce, non ombra, Dio è pace non guerra.

” Dio non risolve i problemi del mondo con una pacca sulla spalla. Non chiede a chi soffre semplicemente di resistere. Non regala un libro di spiegazioni. Dio risponde con un fatto. Il fatto di un bambino il cui destino è salvare. Ma chi si fiderebbe di una cosa così fragile come un bambino? La fede che può salvarci la vita è fragilissima come un bambino appena nato. Dio per lasciarci liberi vuole essere creduto e per questo sveste la sua onnipotenza e si veste di infinita debolezza.Abbi cura di questo bambino e Lui ti salverà la vita” (don L.M. Epicoco)

MDL

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