La presentazione del libro LA CONTESSA E LA BADESSA – IL CANTO DELLE RINASCITE di Antonietta Aida Caruso è stato presentato sabato scorso a Guardialfiera, presso Palazzo Loreto, a conclusione della tre-giorni organizzata dai Cantieri Creativi, con la compartecipazione del Comune e del Lions, dedicata a Carolina Procaccitto, nativa di Guardialfiera e Badessa a Eboli.
Dopo la seconda serata in cui si è parlato di “Molise al femminile” con la partecipazione delle autrici della ricerca sulle donne molisane di rilievo, Rita Frattolillo e Barbara Bertolini in dialogo con Graziella Vizzarri, la terza ed ultima serata ha previsto la presentazione di un romanzo illustrato e di un quadro.
Presente un vasto pubblico attento e partecipe, animato, dopo i saluti del sindaco, dagli interventi di: Giuseppe Barra con Michele Cicatelli, giunti da Eboli con la preziosa mostra documentaria prelevata dal monastero, della poetessa Rosanna Palazzo, delle attrici Franca Sciarretta con Annamaria Graziani e dell’autrice del libro e del dipinto.
L’autrice ha unito l’arte visiva alla scrittura. Infatti i suoi libri sono tutti corredati da illustrazioni. Anche questa volta la sua creatività si è espressa non solo nelle illustrazioni presenti nel libro, bensì nel realizzare un quadro sulla figura della protagonista. Infatti il quadro in mostra è dedicato alla figura di Carolina.
Si tratta di un’immagine non realistica, ma immaginifica, caratterizzata da uno stile raffinato, letterario, fantasioso, con intarsi dorati, in cui lo spazio, costituito da frammenti di minute forme e colori, si fonde con la figura stessa, così come le illustrazioni del romanzo breve si fondano con le parole. Il rilievo dato all’arte visiva che corrobora la scrittura è una prerogativa dell’autrice che è artista oltre che scrittrice.
La sua formazione di architetto e di storica dell’arte conferisce alla sua scrittura un taglio decisamente pittorico. I contesti descritti non fanno solo da sfondo alle vicende narrate, ma sono i coprotagonisti della storia. Il lettore si sente così immerso nei luoghi, con le loro componenti architettoniche, naturalistiche e con i loro odori e sapori. Ma il dipinto non ha luogo. La figura è in un’altra dimensione, quella oltre il tempo, quella soprannaturale. Nel contempo è presente, con il suo rosario, con la sua espressione compartecipe dei drammi umani di noi viventi.







