Cucina e dintorni/ Tradizioni e gastronomia, l’evoluzione della specie

Cucina e tradizioni vanno a braccetto da sempre e non manca mai una manifestazione pubblica, soprattutto se di piazza, che le contempli entrambe. Siamo cresciuti con le sagre e in particolare ci siamo ‘alimentati’ nei periodi estivi con quelle paesane, un vero e proprio rito per i residenti ed un’occasione per scoprire le bontà di un posto, casomai sconosciuto, per i ‘forestieri’. Era quello un aspetto ‘nazional-popolare’ che è visceralmente presente in buona parte della popolazione nazionale, inossidabile e resistente ad ogni ondata di modernità succedutasi nel tempo.

Da diversi anni a questo fenomeno se ne è accompagnato uno di taglio ‘glamour’, cioè il binomio ‘food&moda’, fatto di assagini, finger food, stuzzichini ed ‘eleganterie’ di ogni genere. Non è il caso di stabilire priorità o classifiche di merito; sono due mondi che non s’incontrano ma convivono, che non devono necessariamente dialogare, ma contribuire entrambi allo sviluppo turistico di una zona o, meglio ancora del Paese.

E’ un discorso evolutivo che nel tempo si amplierà ulteriormente ed in parte lo sta già facendo con l’aggiunta di esposizioni mediatiche, rappresentazioni visive, utilizzo dei social; è il mondo che cambia e si evolve e può farlo creando sintonie e non necessariamente battaglie morali.

LA RICETTA DELLA SETTIMANA. Tortelli di ricotta in brodetto. Cucinare in tegame a fuoco basso olio, peperone verde, peperoncino e pomodorini tagliati in quattro parti e aggiungere gusci e teste dei crostacei. Dopo 10 minuti aggiungere 100 grammi di acqua calda leggermente salata, cuocere e filtrare in un colino. Recuperare il brodetto filtrato in un tegame e togliere l’olio di superficie. Cuocere i tortelli per un minuto e adagiare nel piatto, con scampi sgusciati, poi versare il brodetto, con olio e foglie di prezzemolo fresco.

Stefano Manocchio

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