CPI, Di Labbio: La Provincia di Campobasso ha mantenuto ogni impegno preso

“La Provincia di Campobasso, e lo ribadisco con forza, ha mantenuto ogni impegno preso, andando addirittura oltre. La firma della convenzione prevede il mantenimento dei servizi e, al di là della diversificazione tra servizi di base e servizi di potenziamento, tutto questo a tutt’oggi non avviene proprio per il comportamento ostativo della Regione. Ricordo a tutti che la vecchia programmazione Masterplan prevedeva per le Province, la selezione pubblica di figure professionali da assumere a tempo determinato e l’utilizzo di aziende esterne per i servizi. In parole povere per attuare il progetto Masterplan l ‘ente non poteva assumere direttamente tutte le figure necessarie. Con il nuovo finanziamento europeo, invece, oltre al taglio delle disponibilità economiche viene data la possibilità di utilizzare e reperire tutte le figure necessarie con selezione pubblica senza l’utilizzo di società esterne. La Regione (temporaneo ente gestore in avallamento) utilizza mezzi strutture e personale delle Province, per erogare servizi essenziali e servizi di potenziamento che, presumibilmente dal prossimo anno, saranno gestiti dall’Anpal. Bene, in questa fase transitoria, la Provincia svolge un ruolo di mera attuazione delle scelte regionali, che purtroppo, da noi, hanno avuto una evoluzione alquanto confusa. Come da delibera regionale di fine anno e dalla sub convenzione, il mantenimento dei servizi dovrebbe comprendere anche i servizi prima svolti dalle agenzie esterne e rimasti vuoti dal 1 gennaio, con una mancanza di circa 18 operatori che si occupavano di accoglienza, servizio Ido, mobilità giovanile europea e assistenza informatica. La proroga dei contratti dal 1 gennaio al 30 marzo 2016, seppur senza le figure di cui sopra, doveva servire ad organizzare le nuove selezioni nelle more della firma della convenzione e della nuova programmazione ma anche questo non è stato possibile per i freni o il disegno di qualcuno in regione.

È bene puntualizzare che i precari, assunti con contratto a tempo DETERMINATO, vincitori di concorso pubblico, erano stati contrattualizzati a 18 ore settimanali, che poi sono state portate a 24 per maggiori somme disponibili, e che hanno concluso il progetto Masterplan al 31 dicembre 2015 superando al contempo il periodo ed il numero di proroghe consentito dalle norme di riferimento. Le nuove selezioni avrebbero fatto sì, che si attuasse pienamente il nuovo progetto di potenziamento, che dovrebbe prevedere tutte le figure occorrenti e che la regione si ostina a procrastinare. A chi giova tutto ciò? La proroga tanto caldeggiata non può e non deve essere un abuso. L’orientamento delle altre Province non è certo sinonimo di garanzia, tanto più che proprio la Provincia di Isernia, non ha e non aveva contratti a tempo determinato, ma solo contratti di collaborazione che giuridicamente sono cosa diversa, anzi se non erro i contratti a termine che aveva con i cantonieri non sono stati prorogati.

Il non “visitare” (come qualcuno scrive) i Cpi da mesi non credo sia motivo di mancanza di conoscenza di problemi e disagi, ho contezza di tutto ciò che accade, ed essere assessore al lavoro non credo voglia dire piantonare gli uffici. La drammatica situazione creatasi che non permette l’erogazione dei compensi spettanti era prevedibile e seppur con tristezza credo di non immediata soluzione. Sulla sentenza del Tar, vinta grazie al ricorso della Provincia, nulla da dire, anche perché non elimina la criticità della illegittimità delle proroghe. Per concludere, l’eventuale proroga dei contratti al 31 dicembre comporterà l’impossibilità di indire nuove selezioni per mancanza di copertura finanziaria e non darà modo di avere tutte le figure occorrenti allo svolgimento delle attività previste non dando, questa volta sul serio, attuazione alla delibera e alla sub convenzione sottoscritta con la regione. Credo che il mio dovere sia quello di garantire i migliori servizi possibili ai cittadini e non di cavalcare la possibile “sistemazione” di qualcuno, ancor più quando il tutelare Tizio vuol dire uccidere Caio. Come disse qualcuno ……state sereni”.
Alessandro Di Labbio
Assessore alle politiche del Lavoro
e Centri per l’Impiego – Campobasso

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