#corpedelascunzulatavecchia/ Toma VS Greco 1 – 1

“Chi a tiempe ze prepara a ora magna”. Vecchio proverbio di provenienza esclusivamente contadina, di quando non esistevano i “quattro salti in padella” ed eri costretto anche ad abbattere la quercia per procurarti la legna utile per cucinare, oltre agli ingredienti necessari. A proposito di questo mi ricordo dei racconti di mia madre del mio bisnonno che non amava affatto la verdura e sosteneva che: “pe fà la menestra (appunto la verdura) ce vò na iurnata de fatìa e na canna de lena”. La “canna de lena” equivale a quattro metri cubi di legna per un peso di circa venticinque quintali. Augh, ho detto tutto!

È questo che devono aver pensato due dei politici di spicco della politica molisana quando hanno proposto, di fatto, la loro candidatura alla presidenza della Giunta Regionale per il 2023, sempre che ci si riesca a tenere in vita l’autonomia regionale sino al 2023 … si vedrà.

Quindi, si diceva, a differenza di poche ore l’uno dall’altro, hanno “espettorato il LORO in pectore” facendo uscir fuori le speranze recondite di candidatura per il 2023. Oramai ho consumato la tastiera del mio computer a scrivere che la politica non si fa più e che i partiti sono diventati solo comitati elettorali che come a Capracotta che Ogni tre anni festeggia Santa Maria di Loreto, la «protettrice dei viaggi» e, quindi, dei transumanti. Qui i transumanti sono da vedere sotto il punto di vista politico (salta fossi) ed il periodo non è di tre, ma di cinque anni, fermo restando che la “devozione” credo sia la stessa. Sono tutti devoti quando devono guadagnare un posto allettante ed appagante per i futuri cinque anni.

L’uscita dei due politici molisani (Toma e Greco per essere chiari) fa capire di quanto stia prosperando la politica in “capo” al “Marchese del Grillo”, queste uscite estemporanee, non concordate assolutamente con nessuna parte delle eventuali coalizioni di riferimento lascia da pensare, appunto, a quello che disse il Marchese Oronzo del Grillo: “…io sò io e voi non siete un…….!”

Quindi, se tutto va come i “preposti” alla candidatura si aspettano, per l’ennesima volta ci si ritroverà ad avere dei candidati calati dall’alto o dal basso, nessuno lo saprà mai, in disprezzo di tutte le regole di rispetto democratico.

Una volta c’erano i partiti che proteggevano almeno i loro iscritti per fare in modo di rispettare il volere delle correnti, almeno quelle. Poi giunse l’epoca delle primarie. I partiti delegarono al popolo tutto la scelta delle candidature ed a colpi di un euro al voto, euro alle volte pagato dal candidato, si sceglieva chi doveva essere il candidato. Questo fu fatto anche per mettere una pezza alla maramalda legge elettorale che prevede per il Parlamento le liste bloccate.

Le prime furono quelle del 16/10/2005 per la candidatura di Romano Prodi. A proposito di quelle primarie voglio ricordare della signora Rosaria. Venne al gazebo a votare ed aveva dieci euro, le chiesi quanto voleva versare come contributo alle primarie e mi rispose: “pigliatevele tutte quante, basta ca luame Berlusconi da mieze” . Altri momenti, altra politica.

Con il passare del tempo, poi, anche le primarie hanno perso di interesse nei confronti dei cittadini. I cittadini, infatti, pensavano a quale politica avallare, quindi volevano dei nomi sui quali discutere e poterli votare. La scelta doveva essere dei partiti, non delle primarie.

Andando avanti si arriva alle proposte, autoproposte, che i politici molisani fanno diciotto mesi prima delle elezioni per sbagliare il campo ad eventuali rivali. Questa è una cosa strana. Una volta, infatti, si usava fare i nomi con largo anticipo per “bruciarli”, non per portarli a Palazzo Vitale. Adesso tutto è cambiato ed è passato il “chi a tiempe ze prepara a ora magna”. In questo periodo preparazione alle elezioni c’è da parlare anche del silenzio assordante circa la candidatura alla Presidenza delle Giunta Regionale da parte del PD. Devono aver riflettuto sulle note di una canzone di Vasco Rossi: “…siamo solo noi”…troppo presto per cannibalizzarci.

Aspettiamo e ne vedremo delle belle. Sempre con immutato affetto e sempre più elevata stima. Statevi arrivederci!

Franco di Biase

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