Contrasto alle mafie: il Molise a Roma come modello di riferimento normativo

Si sta svolgendo in queste ore a Roma il convegno organizzato dalla Presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi dal tema  “Contrasto alle mafie: gli strumenti nella dimensione istituzionale nazionale e regionale” ed al quale sta partecipando, in qualità di rappresentante e portavoce della Regione Molise, il vicepresidente del consiglio regionale Filippo Monaco.

“Quello che sta emergendo dagli interventi dei relatori – sintetizza Monaco – è un appello vero e proprio alle istituzioni regionali affinché facciano quadrato attorno ad un tema così importante come la lotta alle associazioni mafiose e criminali. La Presidente Bindi ha rimarcato il peso delle Regioni nel mettere in atto codici normativi atti a prevenire e contrastare i fenomeni mafiosi, oltre all’importanza di tutte quelle azioni quotidiane utili a combattere la malavita organizzata. A livello politico istituzionale la prima vera battaglia per contrastare le mafie si combatte sul terreno partitico e delle candidature degli aspiranti amministratori: non ci si improvvisa amministratori locali, le mafie condizionano in modo traversale tutte le forze politiche, è impensabile quindi che la Commissione preposta alla verifica dell’eleggibilità abbia un tempo di appena diciotto ore per esprimersi sulla validità di una candidatura che, non può essere valida solo se il certificato penale risulta immacolato, ma vi è necessità di fare verifiche più approfondite sulla vita e l’operato dei candidati la cui moralità non deve mai macchiarsi di dubbi. Allungare i tempi di almeno una settimana consentirà una verifica obiettiva e corretta relativa ai carichi pendenti dei candidati, così da avere all’interno delle istituzioni uomini incorrotti e, si presume, incorruttibili. La prima vera lotta alle mafie si combatte dallo Stato”.

“Della stessa opinione il Presidente della Conferenza dei Presidenti dei consigli regionali Franco Iacop il quale, sposando appieno il parere della Bindi sulla collaborazione tra le Regioni, ha evidenziato la necessità di uniformare e fare sintesi delle varie normative regionali in materia di contrasto alle mafie e di attivare delle vere e proprie collaborazioni interregionali sulla lotta alla criminalità organizzata. Così, ha fatto riferimento al nostro Molise, portando a modello la nostra Regione in merito alla normativa sul fenomeno dei migranti ed in particolare sui minori non accompagnati, tema trattato nella Conferenza dei Presidenti dove il Molise ha elaborato una normativa affinché le maglie della mafia non si intreccino mai a questo fenomeno delicato e imponente dei migranti minori, facile preda appunto della criminalità organizzata. Sono dunque orgoglioso che la nostra regione, seppur piccola, venga presa come riferimento e modello per combattere il crimine organizzato: è l’esempio della buona amministrazione e dell’onestà amministrativa”.

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