Boccardo: “Il Sud riparte, anche il Molise deve farlo!”

“Dopo i “sette anni di crisi” dal 2008 al 2014, la crescita del PIL vede crescere il Sud più della media nazionale e anche le prime stime del 2017 sembrano confermare, anche per quest’anno, una crescita moderata. Questi dati consolidano, su base nazionale, una “ripresina”, spinta dal recupero del settore manifatturiero, il consolidamento dell’edilizia  e del boom del turismo. Purtroppo questi tre settori, dalle nostre parti non sono altrettanto vispi, ma nonostante le varie difficoltà riescono a tenere valori approssimativamente simili a quelli nazionali.” 

Così la Segretaria della UIL Molise, Tecla Boccardo che sottolinea come “Nonostante alcuni dati confortanti, la strada per recuperare il terreno perduto  è ancora molto lunga e fin quando avremo a che fare con  bassi salari, bassa competitività, disagio sociale, sarà difficile salire sul treno della ripresa e veder risalire l’occupazione giovanile e delle donne, veri oppressi della crisi.
Davanti a questo scenario cosa fare? Abbiamo molte sfide e nessuno, purtroppo, possiede la bacchetta magica. 
Come UIL sosteniamo che per la crescita e lo sviluppo del Sud e delle piccole regioni non occorrano politiche speciali, ma proposte economiche concrete di medio periodo che prevedano, però al loro interno, una maggiore intensità di aiuti e di risorse da destinare al Mezzogiorno”.
“Non vi è dubbio, articola la Segretaria, che i Patti per lo Sviluppo e i 2 “Decreti Sud”, approvati dal Governo nel corso di quest’anno aprono una strada in questo senso. 
Le misure di sostegno alla creazione di nuove imprese, quelle per accelerare la spesa dei fondi comunitari, il credito di imposta investimenti, il bonus assunzioni per il Sud, l’istituzione delle ZES, i Contratti di Sviluppo gestiti da INVITALIA, sono tutti provvedimenti che vanno nella direzione giusta e che possono contribuire a consolidare la ripartenza dell’industria meridionale. 
Per l’attuale ciclo di programmazione 2014-2020, confermano dal Centro studi UIL, tra fondi strutturali e di investimento europei (FSE, FESR, FEASR e FEAMP), nel Sud sono a disposizione oltre 46 miliardi di euro, di cui: 25,8 miliardi di euro di FESR; 10,3 miliardi di FSE; 9,4 miliardi di euro di FEASR.
A queste risorse vanno aggiunti i 7,4 miliardi di euro dei Programmi Operativi Complementari (POC), gli 883 milioni di euro di rifinanziamento di Garanzia Giovani, e soprattutto i 44 miliardi di euro del Fondo Sviluppo e Coesione.
Totale 99 miliardi di euro ovvero i famosi “100 miliardi di euro” che ad ogni inizio di programmazione vengono sbandierati da ogni Governo in carica.”
 
“Su come accelerare la spesa e programmare gli investimenti sarà una delle priorità al centro della nostra azione rivendicativa a livello regionale, prosegue Boccardo, e un occhio particolare va prestato all’ Area di crisi dove bisognerà condividere e mettere in campo rapidamente un pacchetto coordinato di interventi riguardanti la formazione e riqualificazione dei lavoratori e lavoratrici, l’assistenza alla ricollocazione, previsto dal recente Decreto Sud, attraverso i recenti bandi emanati dalla Regione. 
Rispetto alle ZES invece, il ridotto regime degli incentivi fiscali previsto in queste Zone rischia di depotenziarne gli effetti, a ogni buon conto adesso occorre definire rapidamente le norme attuative e istitutive per renderle rapidamente operative.
E chiediamo che nelle ZES si lavori tutti insieme a “protocolli amministrativi” per rafforzare politiche sulla sicurezza, lotta al lavoro irregolare e una forte azione di contrasto alla criminalità per affermare la cultura della legalità. Sempre attraverso la contrattazione e la condivisione, si potrebbero introdurre elementi per una buona flessibilità (salari di ingresso, flessibilità di orari, flessibilità di turnazioni ecc.), all’interno di programmi articolati a livello aziendale, territoriale o di filiera in presenza di forti investimenti privati.”
 
“Il tempo delle frasi fatte è finito per tutti. Bisogna rimettersi in gioco e in discussione, tutti: dagli operatori economici al mondo della politica, dalle organizzazioni sindacali alle organizzazioni imprenditoriali,  per ragionare tutti insieme sul futuro prossimo, su dove e come si voglia camminare per il rilancio e la valorizzazione del Molise. 
Al Sud e al Molise, ha concluso Boccardo, servono oggi più che mai una buona politica e un rinnovato protagonismo della classe dirigente locale. 
Noi siamo pronti a raccogliere la sfida.”
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