Angolo della Psicologa/ A tutte le donne che resistono al vento

L’immagine che accompagna la mia riflessione è un opera inedita di un eccellente e noto pittore romano, Stefano Zampieri che della donna ha fatto il soggetto principale dei suoi lavori.


Le sue opere sono splendide rappresentazioni di un femminile sinuoso e delicato ma allo stesso tempo forte ed imponente.
Le donne che Stefano dipinge sulla sua tela nascono dall’idea di una donna “nutrice”, come a lui piace definirla, generatrice e di vita.

I ritratti di donna che rappresenta nella sua arte, altro non sono che la reale immagine di una donna capace di essere dolce e delicata creatura, ma allo stesso tempo coraggiosa e temeraria guerriera.

Esse diventano egregie raffigurazioni della bellezza femminile che non deve somigliare a nessun altro per essere perfetta.

Per questo ho scelto che fosse una sua donna, questa in particolare, a fare da sfondo alla mia idea di donna portatrice di vita, “grembo dell’essere umano” capace per sua natura di essere offerta di sé ed abbraccio accogliente.

Creatura intuitiva e sensibile, incline alla generosità e costante nella cura.

Una donna forte che non fugge le avversità ma le contrasta restando ferma, in un equilibrio in movimento, a cui lei è capace di adattarsi, sapendo cogliere sottili fili di luce nell’ oscurità più cupa.
Una donna come quella raffigurata dall’artista romano che, spinta dal vento, non si lascia andare, ma gli resiste, vincendolo.

La storia è piena di donne così, leggiadre e coraggiose condottiere di sé e di chi sta loro accanto.
Per conoscerle, tuttavia, non occorre cercarle solo nei libri o andare troppo lontano.
Per incontrare lo stesso zelo che ha mosso le grandi donne di ogni tempo è sufficiente fermarsi a guardare Stefania che ogni mattina prepara con cura il suo piccolo, lo accompagna a scuola e poi si reca a lavoro per difendere i diritti di chi li ha persi.
Annarita che, giorno dopo giorno, indossa con onore la sua divisa e non si risparmia per il servizio a cui è stata chiamata.
Donatella che mette il camice e resta nottate intere in allerta di qualcuno che necessita delle sue cure.
Carmen che si è costruita dal nulla ed ora è diventata una risorsa per tanti.
Alberta che non si ferma mai e si batte quotidianamente per dare una possibilità ai più deboli.
Laurita che ha donato la sua vita per i più poveri in assoluto.
Annalisa che per amore ha trovato il coraggio di fare un passo nuovo lasciandosi tutto alle spalle, persino le certezze.
Antonella che ha scelto di restare a casa ad accudire la sua famiglia, nonostante la sudata laurea in lettere e filosofia.
Barbara che ha rincorso i suoi sogni e li ha raggiunti quando si sono posati sulla cattedra di una scuola.
Maura che tra al sicurezza economica e la sua passione più grande ha scelto di seguire il cuore.
Mariarosaria che nella propria sofferenza non si stanca mai di dispensare sorrisi e parole di conforto a chi incrocia il suo cammino.
Martina che non teme di mettersi in gioco e, pur con fatica, prova a cambiare qualcosa nella sua vita.
Per incontrare le grandi donne di ogni tempo è sufficiente, pertanto, fermarsi a guardare le donne normali, quelle che ogni giorno incrociamo sul nostro cammino, in fila alle poste, nelle corsie dei supermercati, al parco con i bambini, alle prese con i fornelli, o guardandosi allo specchio.
Donne che nella più assoluta normalità riescono, ciascuna nel suo, ad essere straordinarie.
Auguri quindi a tutte le donne, a quelle normali, a quelle che hanno le calze smagliate, a quelle con i capelli arruffati ed il trucco sbavato, a quelle che corrono sempre e si dividono tra casa e lavoro, a quelle che si buttano a capo fitto nelle loro passioni, a quelle che le passioni le hanno perse o messe da parte.
A quelle che ridono e fanno vedere i denti sebbene non sia elegante, a quelle che urlano a squarcia gola e fischiano con le dita in bocca.
A quelle che non si vergognano di piangere o che per farlo si nascondono.
A quelle che tengono il proprio figlio tra le braccia ed a quelle che lo custodiscono nel cuore.
Alle donne paurose ed a quelle coraggiose, a quelle che riconoscono la loro forza insieme alle fragilità.
A quelle che, stanche, lasciano la presa ed a quelle che non mollano mai.
A tutte le donne che resistono al vento. Auguri.

Dott.ssa Antonella Petrella, psicologa- psicoterapeuta

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