Angoli del Molise/ Lucito e il “Majje Dde le Defenze”(video)

di Mariateresa Di Lallo e Tina Piano*

Lucito è un comune italiano di 667 abitanti della provincia di Campobasso, e si affaccia sulla valle del fiume Biferno. ll nome del paese, Lucito, potrebbe derivare dal termine latino lucus, che significa “bosco sacro”, oppure dal nome latino Lucius. Secondo altri deriverebbe invece da “elceto” (o “saliceto”), diventato volgarmente “liceto” (o “saluceto”), e quindi “Luceto”.

Primo feudatario fu Bernardo di Lucito, nel 1455 il Re Alfonso d’Aragona diede il feudo a Salvatore e Tommaso di Sangro. Nel XVII secolo il territorio fu acquistato dalla famiglia Capecelatro, che furono anche gli ultimi feudatari.

Chiesa di San Nicola di Bari
Fu costruita nel XIV secolo sui resti di un monastero benedettino dedicato a Santa Maria al Plasinium. Con il terremoto del 1456 subì danni e la chiesa fu riconsacrata in forme rinascimentali nel 1566.
Nel 1805 un nuovo grande terremoto scosse il Molise e la chiesa fu restaurata completamente nel 1897.
Il pregio della chiesa neoclassica, a tre navate, è la cappella affrescata di destra con archi. Il campanile a torre appartiene al Rinascimento ed è decorato da una cuspide a cipolla.

Palazzo Capecelatro
In origine era il castello medievale. La famiglia Capecelatro comprò il castello nel 1655 trasformando la struttura in residenza baronale. Il palazzo a pianta rettangolare ha due piani inferiori e uno nobile, con annessi agli esterni gli stemmi antichi. Sono conservati i bastioni e i due portali di accesso

Da rilevare anche la recente apertura del Museo dell’arte contadina molisana, una tipica casa rurale risalente alla fine del XVIII inizio XIX secolo, opportunamente restaurata. Il museo, realizzato nel 2015 grazie all’iniziativa dell’Agricola Enterprise, ha l’obiettivo di promuovere e diffondere la scoperta, la conoscenza e la salvaguardia degli attrezzi agricoli del passato.

Questa ‘teca della memoria’ è un racconto demo/etno/antropologico della nostra vita contadina fino al dopoguerra, con ritmi, tempi ed economie legate ai cicli naturali della terra. Deve diventare un luogo di forte richiamo per visitatori. La casa-museo non vuole essere solo una proposta culturale ma anche una efficace offerta didattica in grado di stimolare percorsi con i principali attori dell’educazione e della crescita culturale: scuole ed università”( Nicola Tomasso direttore onorario del Museo di arte contadina molisana).

“Majje Dde le Defenze”
“Majje Dde le Defenze” è un antico canto popolare lucitese legato alle feste di maggio, un’antica tradizione che richiama il rito contadino delle feste floreali un tempo in uso per salutare la primavera. La sua più antica descrizione ci è giunta attraverso il racconto dell’ariciprete G. Piedimonte, nelle sue testimoniaze storiche raccolte in “Notizie civili e religiose di Lucito” nel 1899.
Questo canto riscoperto nel 1988 dal prof. Nicolino De Rubertis, dal 1997 è riproposto ogni anno il primo maggio ad opera dell’ Associazione Culturale, Sportiva e Ricreativa ALTAIR.
Il pagliaio è il centro della festa, viene allestito la mattina del primo maggio con fiori freschi di campo e nel pomeriggio viene accompagnato dai cantori, chiamati maggiaioli, e sfila per le vie del paese salutando le famiglie e augurando un prospero anno. Le famiglie,in segno di accoglienza, imbandiscono banchetti con prodotti tipici della gastronomia locale.
Al suono di tamburello, scupina, ciaramella, zampogna e bufù il canto caratteristico risuona per le vie cittadine in un’atmosfera di allegria e giovialità.
Lucito in questa giornata si riveste di gioia e la comunità garantisce la continuità di un rito antico riscoperto grazie alla perseveranza e alla volontà di sentirsi uniti. ( Silvia Marasca)

Ancora una dimostrazione di quanto le tradizioni popolari siano identità di una comunità, di quanta ricchezza, ambientale, enogastronomica e storica conservino questi picooli borghi molisani, che necessitano di essere valorizzati perchè non si perda la memoria storica delle nostre origini, ma allo stesso tempo perchè possono fungere da volano per un itinerio turisco in scoperta del Molise.

Galleria Fotografica

Nel video un momento del canto tradizionale, i maggiaioli accompagnano la sfilata del Majje per le strade del paese.

VIDEO

*Di Lallo -giornalista, ricercatrice ed esperta di tradizioni popolari del Molise 
*Piano -ideatrice del progetto e marketing -Terminus

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