Alla ricerca della felicità? In piena pandemia da Coronavirus, i giovani di Molise Noblesse vanno avanti

Alla ricerca della felicità? In piena pandemia da Coronavirus, sia pure in ripresa, patiamo gli effetti del lockdwn prolungato. Paura, timori, senso di incertezza, ansia, insonnie: che c’entra la felicità? E’ proprio questo il punto. Rispondere con una dose massiccia di positività alla tragedia del Covid. Ed è quello che stanno facendo i ragazzi di Molise Noblesse, decisi a portare avanti le loro idee, a reclamare un mondo migliore, a rispondere con uno “smile” all’urlo munchiano assieme ai numerosi partner locali, nazionali e internazionali dell’iniziativa.

E così il 7 maggio 2020 torna il Cineforum Umdi Place of Ideas Covid Time inConference Call su Skype, con un dibattito sui temi del film “Alla ricerca della Felicità”. Come tema del mese, la componente Youth di Philitalia International Chapter Bojano, i ragazzi di Molise Noblesse, di Casa Molise e del Servizio Civile hanno scelto “la Speranza”. Nella tragedia Covid che stiamo vivendo, la speranza è un imperativo. Sperare in un domani migliore è quello che spinge i ragazzi ad andare avanti. Non arrendersi alle difficoltà della vita, iniziare un nuovo percorso, riprendere quello interrotto, sono tutti input per risollevarci da questo momento.

I giovani sono il futuro, si sa, ed è per questo che è fondamentale per i ragazzi di Molise Noblesse e di Filitalia, e per coloro che, anche spinti da semplice curiosità, vogliono
partecipare all’evento, riunirsi, seppur virtualmente, ed affrontare insieme le perplessità e le
preoccupazioni comuni sul futuro che li attende. Perché la speranza, ricorda Filone Alessandrino “è una gioia prima della gioia”.

Fabiana, la speranza di ricominciare
“Abbiamo scelto questo film concentrandoci sul tema della Speranza – spiega Fabiana Carbone, da poco entrata in MoliseNoblesse – perché racconta la storia di un uomo che si impegna alla ricerca di un lavoro
per guadagnare dei soldi con cui riuscirà a mantenere il figlio. Trovare un lavoro non è un’impresa facile per lui, ma alla fine riesce nel suo intento. Questo per insegnarci che la speranza è un atto della volontà, coniugata con l’impegno e la determinazione a raggiungere i propri obiettivi. Mai come oggi, per la situazione di emergenza socio-sanitaria in cui viviamo, dobbiamo trarre insegnamento da questo film, nella speranza che con l’impegno si riesca a tornare alla normalità e che tutto resti solo un brutto ricordo”.

“La speranza è un sogno ad occhi aperti” Aristotele
“La speranza ci muove e ci spinge ad andare avanti – dice Federica Napoletano della Commissione Youth di Filitalia – aiutandoci a superare le difficoltà. E’ la speranza di iniziare un nuovo percorso, di rialzarsi dai colpi della vita, di non smettere di credere in un futuro migliore”. Dopo “Il Coraggio” affrontato nel mese di aprile, si parlerà della “Speranza” nel mese di maggio. Il primo appuntamento del mese col Cineforum Umdi Covid Time Place of Ideas in Conference Call sarà giovedì 7 maggio 2020 alle ore 18:00, con il film “La ricerca della felicità”. Per essere parte di quest’esperimento socio-culturale che tanto successo sta riscontrando nel corso degli anni, basta partecipare all’evento su Facebook pagina Molise Noblesse. Gli organizzatori provvederanno ad aggiungere tutti i partecipanti in chat su Skype.

MoliseNoblesse non si ferma
“L’emergenza Covid-19 – spiega la madrina del progetto Molise Noblesse e presidente di Filitalia International Chapter Bojano, Mina Cappussi – ci ha colpiti, ma non abbattuti. Dopo una breve pausa dagli eventi, dovuta al lockdown nazionale, Molise Noblesse riprende il suo naturale corso, con alcune variazioni- innovazioni sul tema, nel rispetto delle nuove normative vigenti a livello nazionale.” La Ceo dell’iniziativa ha pensato ad una ricalendarizzazione degli eventi e a diverse modalità di svolgimento, visto il divieto di assembramenti e di riunioni in locali chiusi. Non perdere il legame che si è instaurato tra il progetto, le associazioni e i cittadini presenti sul territorio è di fondamentale importanza. Ci sono i membri di Fililtalia, molto attivi e in collegamento continuo e costante con Philadelphia e la casa madre presieduta da Paola
Bonavitacola e fondata dal dr. Pasquale Nestico, ci sono i giovani di Centro Studi Agorà, Ippocrates e Casa Molise e quelli del Servizio Civile.


Molise Noblesse, cos’è
“Molise Noblesse – spiega Mina Cappussi, direttore del quotidiano internazionale UMDI Un Mondo d’Italiani e Ceo dell’iniziativa – non è solo il titolo di un progetto, è piuttosto una filosofia di vita, è un principio, una linea di pensiero, una condotta. Un credo, una bandiera, una medaglia apposta sul petto di chi torna ad inorgoglirsi della terra dei Padri Sanniti. Perché Molise Noblesse è diventato oggi un “modo di essere”, un brand, un logo, un marchio, un sito, un riferimento su centinaia di eventi e di appuntamenti organizzati da Centro Studi Agorà UMDI. Un impegno estenuante, un sacrificio in termini operativi, economici ed organizzativi, ma grazie a questo impegno si è parlato di Molise Noblesse a Bojano, a Campobasso, nei vari centri in Molise: Campobasso, Fornelli, Gildone, Macchia d’Isernia, Castel San Vincenzo, Campochiaro, Baranello, Vinchiaturo, Sepino, ma anche a Napoli e a Roma reiteratamente, alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, a Palazzo Grazioli e negli altri luoghi istituzionali
nazionali, a Bologna, a Trieste, Bari, Barcellona, a Bernalda, a Vibo Valentia, a Pontelandolfo, a Morcone, a Eboli, a San Giovanni Rotondo. Per scalfire il rumore suscitato dal ritornello “Il Molise non esiste” bisognava fare altrettanto, e forse ancora più “rumore”.

E noi l’abbiamo fatto, contando sulla forza e la buona volontà dei giovani molisani, intercettando le speranze e i sogni di chi non vorrebbe mai lasciare questa terra, e parallelamente toccando con mano la disperazione di chi è consapevole della mancanza di opportunità per poter restare. Noi abbiamo seminato e andremo avanti senza tentennamenti, ora sta alle istituzioni scegliere se proseguire su questa strada!”

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