Alfredo Magnifico: quando Don Bosco inventò l’apprendistato

Ricorre in questi giorni il 200° anno di San Giovanni Bosco a Torino saranno predisposti grandi festeggiamenti,tra cui l’ostensione della Sindone e la visita del Papa, a me piace ricordarlo con particolare affetto per aver avuto la fortuna di essere entrato a far parte di una famiglia con due sacerdoti salesiani, ma, soprattutto, perché fu Lui ad inventare l’apprendistato facendosi personalmente garante del primo “apprendista” e a redarre il primo contratto di apprendistato.  E questo 160 anni fa: l’8 febbraio 1852, a Torino, nell’oratorio San Francesco di Sales e il prima giovane apprendista falegname fu Giuseppe Odasso. Fu firmato allora, con don Bosco, il primo contratto di “apprendizzaggio” in Italia, su carta bollata da 40 centesimi.
Il contratto, conservato nell’archivio dei Salesiani, è il primo redatto su carta bollata; ce n’è uno addirittura precedente,  in carta semplice, del novembre 1851.  Il contratto obbligava il datore di lavoro, Giuseppe Bertolino, a correggere l’apprendista solo a parole, senza percosse, rispettandone l’età, la capacità, il riposo festivo e i doveri di allievo dell’oratorio. Il giovane si impegnava a comportarsi da buon apprendista, dinanzi al Direttore dell’oratorio don Bosco a al padre. Nel corso dei due anni di apprendistato, l’apprendista percepiva uno stipendio settimanale che cresceva col tempo.
Don Bosco, pertanto viene considerato, patrono dei giovani apprendisti, intuendo la necessità di unire insieme educazione e formazione.
Alfredo Magnifico

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