A proposito di referendum: votare secondo coscienza e non secondo schieramenti

La Costituzione nella storia Italiana in alcuni momenti ha significato lotte, guerre ,rivolte popolari, per conquistare uno statuto, una carta dei diritti o la Costituzione.
La Costituzione rappresenta la carta fondamentale che qualsiasi cittadino, di qualsivoglia livello sociale e culturale dovrebbe comprendere e che gli studenti dovrebbero studiare; una volta a noi che ormai facciamo parte di una generazione di ultra sessantenni era insegnata come Educazione Civica.
Ho provato a fare uno sforzo per leggere la nuova Costituzione su cui dovrei andare a votare il 4 dicembre, invito tutti : Leggetela per favore,.. perdere una mezzora del proprio tempo è un investimento, ma nonostante la mia laurea in giurisprudenza, ormai anch’essa datata, reputo la nuova carta sottoposta a referendum non comprensibile, penso sia difficile la comprensione anche ad un fine giurista,immagino a chi si avventurerà nella lettura che non abbia formazione giuridica.
La storia ci ha insegnato che le leggi volutamente poco comprensibili sono state nei secoli (per così dire) spesso utilizzate a fini impropri,questa nuova stesura penso che siamo in presenza di un testo “pesante” e poco chiaro in cui ci si perde in rinvii e richiami tra norme.
Personalmente non ho ancora scelto, confesso di essere attraversato da dubbi e perplessità, credo si debba votare secondo coscienza e dopo avere fatto un profondo studio , non come ipocritamente veniamo tutti invitati a fare, secondo schieramento, il merito è molto importante, ma è importante anche il contesto politico in cui questa consultazione viene a trovarsi.
Mi chiedo se le modifiche che verranno apportate “sono utili per le nuove generazioni e per creare nuove forme di partecipazione” tutti noi abbiamo maturato la convinzione che oggi nessun partito e nessun schieramento può pretendere di essere rappresentativo della società italiana più dell’altro partito o dell’altro schieramento, la divisione creata e le polemiche alzate non aiutano a formarsi un giudizio sereno, scevro da pregiudizi di parte.
Reputo che si debba essere impegnati, durante la Campagna elettorale, più a valorizzare la prima parte della Costituzione, i suoi valori devono restare immutati e punto di riferimento e orientativi anche per le parti che potrebbero essere modificate, ma ritengo che la modifica della seconda parte non sia cosi svincolata da non modificare la prima parte, la modifica dell’elezione del Senato, ad esempio, toglie o incide sul governo popolare.
Credo che essere a favore del Si o del No sia legittimo, ma non deve contribuire ad accentuare elementi di divisone, la Costituzione esistente fu elemento di unificazione di un’ Italia che pagava lo scotto di una guerra e di una divisione più accentuata dell’attuale, ma ricostruiva con dei Valori che oggi sono stati azzerati.
Credo sia sbagliato trasformare il referendum in una conta che rompa l’area del riformismo, che non è solo nel Pd, ma è presente in un’area più ampia di persone, movimenti e associazioni o filoni di pensiero che si rifanno a differenze culturali.
Il problema non è quello di schierarsi, ma tenere conto, della situazione politica ed economica europea e italiana e di come le forze della destra reattiva stanno conquistando terreno negli strati sociali tradizionalmente orientati verso proposte riformatrici e solidaristiche e nel prossimo futuro i problemi che genererà la nuova globalizzazione ,avrà bisogno di un paese coeso per reggere l’onda e le tutele sociali.
Forse un poco di prudenza nel linguaggio, nelle immagini e nelle metafore sarebbe utile, non aiutano le polemiche con cui si sta affrontando questa campagna elettorale, penso sia un errore chiedere voti a destra, poiché presuppone una legittimazione di questa destra che si incardina su Salvini e Meloni che sono agganciati a Le Pen e all’antieuropeismo.
Credo che affrontare questo voto con più pacatezza e in libertà darà la possibilità di esercitare un diritto con democrazia, libertà e secondo coscienza, derivante da un modo nuovo di sperimentare l’essere cristiani in politica.
Alfredo Magnifico

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