Sfiducia/ M5S: teatrino dell’ipocrisia. Ora le regalie, poi ricominceranno a scannarsi



Con il teatrino dell’ipocrisia andato in scena Consiglio regionale – si legge in una nota dei consiglieri regionali del M5S – la maggioranza si è assunta la responsabilità di prolungare un’agonia. Da oggi i consiglieri di centrodestra dovranno accompagnare Toma nella narrazione di un Molise che non c’è e dovranno risponderne ai lavoratori, agli operatori sanitari, ai sindacati, agli amministratori locali, agli imprenditori, ai molisani in difficoltà, insomma a tutte le categorie che ogni giorno contestano l’operato del presidente.
Qualcuno ha accusato la mozione di sfiducia di inutilità dato l’esito scontato. Ma una mozione di sfiducia, il più importante atto istituzionale che una qualsiasi forza politica possa presentare in Consiglio regionale, diviene un atto di responsabilità, anzi un dovere, davanti alla nullità dell’operato di un presidente e della sua Giunta.
Abbiamo presentato un documento basato su fatti concreti, supportato da motivazioni fondate e inoppugnabili, pensato per il bene del Molise. Non è un gioco delle parti frutto di calcoli, altrimenti scadremmo al livello di chi i calcoli li fa giorno e notte per trascinare avanti una legislatura già morta da un pez
La mozione, inoltre, serve a scoprire il vero volto dei Consiglieri: tutti forti e baldanzosi per mesi salvo poi abbassare le orecchie appena devono decidere di lasciare il posto in Consiglio.
Dicono che la maggioranza oggi abbia ritrovato compattezza. Lo speriamo per il bene del Molise: significherebbe che la mozione è servita anche a mettere al lavoro chi finora ha pensato ad altro. Tuttavia i fatti e le parole sentite anche oggi in Aula dicono che non cambierà nulla. Presto ciascuno avrà il proprio contentino, passerà l’estate e da settembre ricominceranno a scannarsi alla ricerca di un equilibrio impossibile.
Anche per questo Toma è inadeguato ad affrontare sia il presente sia il futuro. È inadeguato a gestire l’ordinario, come dimostrato finora, ed è inadeguato a gestire i fondi straordinari che arriveranno per la ripartenza.
Ancora una volta il presidente ha dimostrato lontananza dalla realtà. Ha fatto la morale su una possibile crisi politica al buio, ma ha dimenticato di aver lasciato il Molise senza Giunta in pieno lockdown, nel momento più difficile per i cittadini. Ha parlato di semplice “dialettica effervescente” in maggioranza, dimenticando i tre azzeramenti di Giunta, le mille bocciature ricevute in Aula dai suoi o la ‘sfiducia tematica’ sulla riforma dei trasporti.
Il presidente festeggerà l’esito del voto senza rendersi conto di essersi consegnato alla maggioranza di cui da oggi sarà ancor più ostaggio. Mentre il Molise si spegne, la legislatura si regge solo grazie alle regalie fatte ai consiglieri: poltrone, deleghe, incarichi, nomine, sono queste le modalità con cui si vorrebbe amministrare la Regione. Il MoVimento 5 Stelle non sarà mai complice di tutto questo.
Oggi la sfiducia dell’Aula a Toma non c’è stata, quella dei molisani invece è arrivata da tempo.

Commenti Facebook