Sanità/ Federico (M5S): con il Decreto Cura Italia maggiori strumenti per posti letto e personale anche in Molise

Il Decreto Legge ‘Cura Italia’ approvato in Consiglio dei Ministri prevede misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza Coronavirus in termini economici e sanitari.
Solo per gli interventi riguardanti il sistema sanitario e della protezione civile sono stati stanziati ulteriori 3,5 miliardi di euro. Soldi utili per assumere personale medico e infermieristico, pagare gli straordinari, stimolare la ricerca e continuare ad affrontare l’emergenza costruendo nuove strutture adatte alle cure.
Per aumentare del 50 per cento i posti di terapia intensiva e del 100 per cento quelli di malattie infettive, come indicato dal Ministero della Salute, fino al termine dell’emergenza le Regioni possono utilizzare differenti strategie a seconda delle condizioni locali.
Possono, ad esempio, realizzare aree sanitarie temporanee all’interno di ospedali o di altre strutture idonee, anche in deroga alle norme edilizie vigenti. In questo modo le strutture ospedaliere di Larino e di Venafro potrebbero avere un ruolo fondamentale all’interno della strategia complessiva, divenendo utilizzabili per l’isolamento e la cura dei contagiati meno gravi. Allo stesso tempo gli ospedali di Campobasso, Isernia e Termoli (che da domani, mercoledì 18 marzo, dovrebbe riaprire al pubblico per step) sarebbero dedicati ad accogliere quanti necessitano di terapia intensiva e ventilazione polmonare.
Per quanto riguarda la sanità privata, le Regioni possono stipulare nuovi contratti con i privati accreditati e non, valevoli per la sola fase d’emergenza, ma possono anche requisire personale e strumentazioni dalle strutture private per metterle al servizio del pubblico, un modo utile a superare la cronica difficoltà di reclutamento di medici ed operatori che abbiamo in Molise.
Proprio su questo punto è già operativo il Decreto legge del 9 marzo 2020 al quale l’ASREM ha contribuito specificando il proprio fabbisogno assai gravoso: 89 medici specialisti (rianimatori, medicina d’urgenza e infettivi su tutti), 50 infermieri e 80 operatori socio-sanitari. Un primo avviso è stato appena pubblicato per 20 anestesisti-rianimatori e 6 specialisti per malattie infettive, ma bisogna sperare non vada deserto.
C’è inoltre la possibilità di impiegare gli specializzandi iscritti al quarto o al quinto anno di Medicina, di richiamare personale in quiescenza e personale con titolo abilitativo ottenuto all’estero, ma che può essere utilizzato in via straordinaria sul territorio nazionale. Non ultima, come già detto, la possibilità di requisire personale dalle strutture private.
Nonostante i tagli subiti negli ultimi dieci anni, la nostra sanità sta dando risposte straordinarie, grazie alla dedizione di medici ed operatori che instancabilmente lavorano da settimane a conferma che il sistema sanitario nazionale è e resta tra i migliori del mondo.

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