Regione/ Micaela Fanelli: “Toma e il centrodestra portano i libri contabili del Molise in tribunale e hanno il coraggio di dire che ‘va tutto bene’”

Riceviamo e pubblichiamo nota stampa della capogruppo PD in Consiglio regionale, Micaela Fanelli.

La valutazione sugli atti finanziari della regione, approdati in Aula nel penultimo giorno del 2022, non può che essere inevitabilmente e inesorabilmente negativa, in quanto frutto di una gestione amministrativa di una legislatura di centrodestra totalmente fallimentare.  E l’autoassoluzione che il presidente Toma ha millantato nella sua conferenza stampa di fine anno è quanto di più lontano oggi abbiamo potuto certificare nel Consiglio di una Regione con un andamento economico, sociale e sanitario letteralmente disastroso, al pari di una gestione ordinaria e straordinaria del tutto rovinosa.

 Assolutamente stridenti risultano, infatti, le conclusioni a cui sarebbe arrivato un governatore che si dice pronto a un secondo mandato mentre il Molise semplicemente affonda nei meandri di un 118 in agonia, di un precariato sanitario per cui non si trovano soluzioni, di un reparto di malattie infettive che dinanzi a una possibile nuova ondata dovrà fare a meno di 12 infermieri, così come di un reparto di medicina che, dopo aver perso già 5 medici dovrà rinunciare a 8 infermieri. Dinanzi a tutto questo io continuo a chiedermi come si può dire che va tutto bene?

Il fallimento dell’intera filiera del centrodestra è sotto gli occhi di tutti: del centrodestra regionale e di quello nazionale, incapace di ottenere garanzie per la sanità molisana, di dirsi contrario a un’autonomia differenziata secessionista, ma del tutto bravo a salvare le squadre di calcio dal fallimento. Mentre nella ventesima regione la rete dell’emergenza sanitaria si ferma, i precari perdono il lavoro e i molisani non potranno più curarsi, alle squadre di calcio sarà data, invece, la comoda possibilità di diluire i propri debiti con lo Stato.

È questo il requiem del Molise celebrato da tutta la compagine politica del centrodestra, oggetto non solo di una bocciatura politica, ma anche di una bocciatura tecnica che arriva dagli organi competenti. Tra tutti la sentenza della Corte Costituzionale che boccia il rendiconto 2019 e il bilancio previsionale 2021-2023 e la Corte dei Conti che non parifica il rendiconto 2021.

Di fatto i libri contabili del Molise vengono portati in tribunale e qualcuno continua a dire che va tutto bene. Come è possibile?

Il nostro voto contrario al rendiconto 2021, approdato in Aula oggi, non può quindi che suggellare il fallimento totale di questa maggioranza, sempre più risicata e che continua ad andare avanti a tentoni.

A quasi cinque anni dall’inizio del mandato, crediamo di aver visto decisamente tutto: dagli esponenti dell’esecutivo nominati solo per poche ore, fino ai più recenti cambi di casacche del dimissionario assessore Cotugno, con cui si è stati addirittura capaci di sovvertire il controllo democratico della Prima Commissione.

Cosa saranno ancora costretti a dover vedere i molisani in un contesto dove il tracollo del centrodestra è messo nero su bianco. A chiare lettere lo scrivono, infatti, i revisori della Regione in tutte le relazioni relative ai documenti finanziari della Regione Molise. Lo fanno quando proprio sul rendiconto 2021 parlano di “una preoccupante incapacità dell’ente di gestire la finanza regionale in una conclamata incapacità di programmazione”; lo affermano quando invitano ad “adottare uno specifico piano di risanamento per il disavanzo di amministrazione”; lo sottolineano quando si appellano a “un’indicazione delle reali misure e modalità di coperture necessarie al fine di rendere una rappresentazione veritiera e non solo apparente”; lo evidenziano quando  leggiamo che “il Collegio rivela l’inadeguatezza  sia nella fase di gestione che in quella di programmazione del Bilancio regionale sulla scorta dei risultati conseguiti a consuntivo  2021. È infatti grave – dicono – il sostanziale, complessivo mancato recupero della quota annuale 2021 del disavanzo di 41 milioni”.

Capiamo bene, quindi, come in Aula il mio e il nostro giudizio non poteva che essere impietoso su tutta la linea perché siamo dinanzi a documenti contabili simbolo di un Molise pronto a dichiarare il fallimento. È questa l’unica verità che a Toma e i suoi dovrebbero avere il coraggio di raccontare ai molisani alla fine di questo drammatico 2022.

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