Regione/ linee programmatiche, interviene Nicola Romagnuolo

Ho apprezzato moltissimo l’intervento e le linee programmatiche del presidente Toma. Le tre parole che ci piace fare nostre come Gruppo di Forza Italia e che saranno alla base del nostro lavoro qui in Consiglio, sono la condivisione, il confronto e la concertazione. È stato sottolineato il fatto che all’interno del nuovo Consiglio Regionale ci siano ben sei donne: è un punto di forza per l’intero Consiglio, che ci darà quella marcia in più per affrontare e risolvere i problemi della nostra Regione. Lo dico per esperienza personale avendo fatto il Sindaco ed avendo avuto nel mio Consiglio Comunale la metà dei consiglieri donna, le quali si sono dimostrate sempre un grande supporto lavorativo, morale ed umano. Come nuovo Consiglio Regionale, dobbiamo riportare il cittadino al centro delle nostre scelte politiche e programmatiche: attraverso l’ascolto del partenariato economico-sociale e attraverso la
formulazione di risposte concrete alle diverse vertenze in atto. In primis, sostenendo in maniera concreta la ripresa economica e produttiva della nostra Regione, attraverso il supporto alle imprese che creano posti di lavoro e che, quindi, è importante liquidare ed incentivare. Non è accettabile che i pagamenti pubblici siano in ritardo di più di un anno, ormai. Ed è questo che soffoca le imprese e le costringe a licenziare creando così danno a centinaia di famiglie in tutto il Molise. Bisogna assolutamente ridurre i tempi di pagamento, come ha sottolineato lo stesso Presidente Toma. Bisogna applicare i contratti collettivi nazionali di lavoro e bisogna recuperare tutti i fondi europei finora non spesi. È necessario, in tal senso, lavorare per programmare quante più iniziative possibili, coinvolgendo il partenariato economico a mettere a sistema tutte le risorse a disposizione. Sono convinto che lo sviluppo della nostra Regione debba assolutamente passare per il turismo, la cultura, l’enogastronomia e l’ambiente perché i nostri 136 Comuni, ognuno con la sua specificità, sono un patrimonio immenso che, prima di tutto, dev’essere messo in rete, a sistema. Non è possibile che quando la Regione Molise promuova il proprio territorio fuori dai confini, non sappia, per esempio, che nel mio paese (Casacalenda) esiste un museo multimediale del Bufù (uno degli strumenti musicali simbolo del Molise). La Regione finanzia questo museo e nessuno ne conosce l’esistenza. Dico questo perché sono certo che negli altri 135 Comuni della Regione Molise ci saranno tante altre specificità e peculiarità che non vengono né valorizzate, né messe in rete, non vengono pubblicizzate e non rappresentano, appunto, quello che esiste realmente sul nostro territorio e che potrebbe dare quella spinta in più per attrarre pubblico e turismo. L’appena trascorsa campagna elettorale, siamo stati per un mese al centro dell’attenzione nazionale come regione (ci hanno addirittura definiti come “l’Ohio d’Italia”) e diciamo che finalmente si è detto che il Molise esiste. Peccato che tutta questa risonanza mediatica si sia creata soltanto per le elezioni: il nostro compito ora, da veri amministratori e da veri uomini, sarà quello di dimostrare con il nostro lavoro, le nostre idee e il nostro impegno che questa regione esiste e vive per tanti altri importanti motivi. Ovviamente, lo sviluppo delle nostre risorse culturali, artistiche, monumentali, archeologiche, ambientali ed enogastronomiche non può prescindere da infrastrutture che, nel terzo millennio, siano adeguate a veicolare i potenziali turisti. Possiamo pubblicizzare tutte le iniziative del mondo ma se non abbiamo le strade e le ferrovie per far spostare le persone rischiamo di vanificare tutto. Penso che sia ottima l’idea proposta in Consiglio di realizzare un marchio distintivo della Regione Molise, dal quale l’utente possa riconoscere tutte le iniziative e i prodotti del nostro territorio. Il Presidente Toma ha già affermato di porre la massima attenzione sulla viabilità e sulla rete ferroviaria regionale. Non è più possibile, ad oggi, constatare il totale abbandono della rete viaria secondaria, che collega i Comuni più piccoli all’unica importante arteria regionale che è la “Bifernina”. Si rischia l’isolamento totale dalle zone interne del Molise e la conseguente sparizione della maggioranza dei nostri Comuni: un evento che dobbiamo assolutamente scongiurare per continuare ad essere una vera Regione e per garantire un futuro ai nostri figli e nipoti. Ci sono dei progetti di ammodernamento di strade e finanziamenti che sono fermi da anni. Quando ho ricoperto la carica di Assessore alla Provincia di Campobasso, abbiamo realizzato le più importanti vie di penetrazione all’interno del territorio molisano, in particolare per la provincia di Campobasso: mi riferisco alle strada di Trivento, Palata, Casacalenda, Sant’Elia, Rotello, ecc. per un valore, allora, di 80 miliardi di lire. Sono stati interventi che hanno veramente riportato al centro dell’attenzione quelle aree e le hanno fatte rivivere. Oggi quelle strade sono quasi del tutto inutilizzabili; è una situazione critica che non porterà mai a uno sviluppo e a un cambiamento reale per il Molise: ci sono ormai centinaia di aziende che non riescono ad avere i propri prodotti, a vendere o ricevere forniture di materiali, perché non hanno più una viabilità accettabile. Dobbiamo, pertanto, sbloccare tutto ciò è stato progettato e finanziato, facendoci promotori di incontri e tavole di concertazione. Sappiamo che il maggior problema, in Regione, è il dissesto idrogeologico e, in questo senso, dovremo lavorare sodo per trovare risorse per arginare e superare il problema. Voglio esprimere, poi, un mio pensiero, un po’ forte ma reale: mi riferisco alla metropolitana leggera, un progetto che io lo paragono alla TAV. È possibile che dovremo pagare anche delle penali per questo, ma quella è un’opera che va fermata nel momento in cui si trova, per recuperare tutti i fondi possibili e per poi successivamente spenderli sulla viabilità secondaria, lì dove veramente abbiamo necessità. È un’opera inutile, a mio avviso: non serve a nessuno, lo sanno i cittadini, lo sanno tutti, senza fare accuse e polemiche. D’altro canto, è ottima l’idea di elettrificare le tratte della strada ferrata Campobasso-Roma e Campobasso-Napoli. Non dimentichiamo, però, che esiste da 130 anni la linea ferroviaria Termoli-Campobasso, che è stata in passato motivo di sviluppo nei comuni che attraversa. Oggi, nonostante gli interventi di centinaia di milioni di euro da parte delle Ferrovie dello Stato, la linea è chiusa ed il servizio è svolto da autobus sostitutivi. Per rimanere in tema di trasporti è necessario riorganizzare ed efficentare il Trasporto pubblico locale, in particolar modo per consentire ai cittadini dei piccoli centri di raggiungere i luoghi più importanti della regione, come ospedali, scuole, università e le stazioni ferroviarie in maniera più veloce e senza la sovrapposizione di corse. Personalmente conosco la situazione di molti giovani studenti frequentanti gli istituti universitari del Molise, sia a Campobasso che a Termoli. Molti di loro sono costretti ad abbandonare i propri paesi e trasferirsi nelle città, proprio perché non ci sono i mezzi e i trasporti necessari per portarli. Bisogna trovare assolutamente una soluzione. Inoltre, dal mio punto di vista, bisognerebbe investire ancora di più su scuole e plessi scolastici vari, per renderle sempre più sicure e moderne. In passato, gli interventi messi in atto sono stati quelli legati alla ricostruzione post-sisma che, in alcuni casi, hanno creato delle strutture moderne e sicure in luoghi, però, che non hanno più popolazione scolastica, e, per questo, sarebbe il caso, invece, di incentivare la creazione di poli scolastici unici che colleghino e non che dividano. Per quanto riguarda, infine, il discorso sulla Sanità, sono pienamente d’accordo su ciò che ha affermato il Presidente Toma e sul diritto alla salute che si esercita con il diritto alla cura di ogni cittadino italiano e molisano. La Sanità e la prevenzione sono priorità imprescindibili. I nostri anziani non devono avere paura di fare una visita specialistica perché impiegano un anno per accedere alle strutture pubbliche e non hanno le risorse per andare nelle strutture private. In questo senso va la mio proposta di lavorare sodo per superare il decreto Balduzzi, tenendo conto degli ospedali presenti sul territorio. Da oggi si parte con fiducia, tenacia e passione per riportare la nostra regione ai livelli che merita. Lavorando su ogni punto sopracitato e dando risposte concrete ai nostri cittadini. Faccio gli auguri al Presidente Toma, alla Giunta, a tutti noi Consiglieri, affinché si possa realizzare quanto detto e promesso in campagna elettorale.

Nicola Romagnuolo – Consigliere regionale

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