Regionali/ meglio Gentiloni che le proposte surreali di Salvini e Di Maio, ma dovrebbe scusarsi con i molisani

Onde evitare fraintendimenti è chiaro che non c’è paragone tra il garbo istituzionale, il profilo politico e le competenze amministrative di Paolo Gentiloni, e le proposte surreali, approssimate e a tratti anacronistiche di Matteo Salvini e Luigi Di Maio.
Ciò premesso è indubbio che nell’ultima legislatura i diversi Governi che si sono succeduti hanno compiuto scelte penalizzanti per il Molise. Sinteticamente i provvedimenti più gravi sono stati: 1) Il taglio di 142 milioni di fondi strutturali europei tra la programmazione 2007-2013 ed il POR 2014-2020. Nonostante il declassamento della Regione da area Obiettivo Competitività ad Obiettivo Transizione i fondi anziché essere aumentati per colmare il divario socio-economico con i territori più sviluppati sono stati decurtati per un terzo. Il Governo disattendendo gli impegni messi a verbale a Palazzo Chigi nella seduta d’approvazione con le Regioni del PON 2014-2020 non ha restituito al Molise attraverso altri strumenti di programmazione negoziata o altre forme i 142 milioni.  2) In materia sanitaria il Governo ha posto la fiducia in sede di conversione del Decreto Legge n. 50 del 24.04.2017 inserendovi artatamente con  l’art.34/bis il Piano Operativo Sanitario Regionale 2016-2018 ed impedendo ogni possibile accoglimento di emendamenti migliorativi sia a tutela della sanità pubblica su quella privata, e sia prevedendo una deroga al Decreto Balduzzi per preservare un DEA di II° livello all’Ospedale Cardarelli di Campobasso con DEA di I° livello negli Ospedali di Isernia e Termoli, ed un Ospedale di area disagiata ad Agnone. 3) Le politiche di austerità condotte nell’ultima legislatura hanno determinato tagli lineari nei trasferimenti nazionali agli enti locali e alle regioni, con blocco del turn-over, tagli degli organici, accorpamento di uffici distaccati dello Stato, decurtazioni degli investimenti sulla infrastrutture, penalizzazioni per le attribuzioni agli Atenei minori, mancati interventi perequativi per il Mezzogiorno e per le Aree Interne, innalzamento dell’età pensionabile, riforma in negativo degli ammortizzatori sociali con riduzione delle protezioni sociali, e  attivazione di logiche ragionieristiche che hanno accentuato sia il divario socio-economico col Centro-Nord che il fenomeno dello spopolamento e della nuova emigrazione. 4) Sull’area di crisi industriale complessa il Governo si è limitato ad attribuire fondi per nuove iniziative imprenditoriali con uno stanziamento minimale disinteressandosi del destino di migliaia di lavoratori delle filiere del tessile, dell’avicolo e del metalmeccanico. Sull’area di crisi semplice del Basso Molise non si è andato oltre gli annunci ma l’ANPAL non ha prodotto alcun intervento progettuale a tutela degli operai dello Zuccherificio e delle altre imprese coinvolte.
Per queste ed altre innumerevoli ragioni, Paolo Gentiloni, dovrebbe scusarsi con i Molisani in una sana autocritica da preferire a descrizioni idilliache, rosee o positive, che non rendono giustizia ai 5 mila addetti in meno dell’edilizia e alle migliaia di posti di lavoro persi nel pubblico impiego, nei servizi collegati e nei principali settori produttivi regionali. Si scelga la verità come primo passo per invertire la rotta !
Michele Petraroia
Assemblea Nazionale  LIBERI e UGUALI 
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