Programmazione sanitaria/Il (non) metodo Toma colpisce ancora. La CGIL organizza presidio

La CGIL del Molise ha da sempre chiesto un impegno serio e costante alle istituzioni (locali enazionali) per restituire all’intero Sistema Sanitario e alla Sanità Pubblica in particolare, la giusta dignità basata sul pieno rispetto dei lavoratori del settore coniugato a un’offerta qualificata e diffusa di servizi per gli utenti. Prospettiva che si concretizza tenendo in debita considerazione le condizioni di lavoro di medici, infermieri e operatori nei diversi settori (anche quelli di supporto e manutenzione) partendo dall’assunzione e dalla creazione di lavoro stabile per operatrici e operatori impegnati nei vari ambiti.

Circostanze che non si sono riscontrate in Molise nemmeno in periodo di emergenza COVID tanto è che la CGIL, nei mesi scorsi, oltre a una serie di denunce e segnalazioni
rivolte al Ministero competente, ha sostenuto la richiesta proposta dal Forum per la difesa della Sanità Pubblica di intervento temporaneo dei medici di Emergency per sopperire alle diverse carenze di organico e alle diverse disfunzioni.

E’ necessario che queste riflessioni e questi obiettivi costituiscano l’impalcatura di un Piano Operativo Sanitario che si rispetti. Le nostre proposte di carattere generale sono sempre state rivolte verso una concreta programmazione in grado di rispondere prontamente ai reali bisogni delle comunità attraverso un sistema integrato di sanità di prossimità, che realizzi una reale sinergia tra rete ospedaliera e rete territoriale, secondo il principio che i servizi dell’ospedale di qualità devono essere concepiti ed erogati armonicamente e in sinergia con quelli della medicina territoriale, anch’essa di qualità.


In più di un’occasione, insieme ad una qualificata e numerosa platea Partenariale, partendo dalle analisi di contesto determinate anche dall’effetto COVID e dai disagi che si sono riversati su un sistema già destrutturato e malconcio, abbiamo sollecitato una discussione che ripensasse alcune funzioni demandate dallo Stato alle Regioni; questa riflessione dovrebbe prevedere anche una revisione, prima locale e poi nazionale, delle attribuzioni alle Regioni dettate dal Titolo V della Costituzione che, per le condizioni che si sono determinate nel corso degli anni e con le esperienze fallimentari delle gestioni commissariali che si sono avvicendate, difficilmente riusciranno a garantire l’esigibilità di diritti costituzionali nei territori in stato di arretratezza come il nostro.


Le numerose sollecitazioni rimaste senza risposta hanno determinato, ormai da quasi un anno, l’interruzione di ogni rapporto concertativo tra la rete del Partenariato sociale maggiormente rappresentativo del Molise e il Governo Regionale. D’altra parte da tempo, come sindacato, avevamo percepito che anche i normali rapporti richiesti e dovuti per le programmazioni generali e per le programmazioni europee, sembravano essere diventate una sorta di fastidio o occasioni per “lezioncine” che il Presidente della Regione pretendeva di impartire alla una platea degli stake holders, dai quali si pretendeva forse il semplice plauso per le magnificenze annunciate.


Allo stato attuale dovremmo ragionare di vicende sanitarie con il nuovo Commissario nominato dal Governo: il dottore commercialista, commissario, fac totum, Donato Toma che, nella presentazione del PIANO OPERATIVO SANITARIO 2019/2021 si è ben guardato dall’avviare una fase di concertazione con sindacato, parti sociali – e potrebbe anche starci considerata la chiusura ormai conclamata di rapporti con un ampio pezzo di Partenariato– ma nemmeno con la conferenza dei sindaci e, a quel che è dato sapere, il pluri commissario Governatore ha mortificato per l’ennesima volta anche la discussione nel Consiglio Regionale, assumendo l’atteggiamento grottesco del bambino che finalmente ha ottenuto il giocattolo che agognava e fa sapere che : “ Il pallone è suo e da solo deciderà chi sarà ammesso a giocare”.

A prescindere dai vizi di legittimità e dal merito dei contenuti del “nuovo” POS (che proveremo a discutere nelle sedi opportune) che, aldilà degli annunci, sembra contenere e peggiorare lo svuotamento dell’offerta sanitaria pubblica, con questo ormai usuale atteggiamento viene confermato il (NON) METODO TOMA che usa il calcolo ragionieristico per far quadrare i numeri: quelli della sua striminzita maggioranza e non certo quelli utili ai cittadini molisani.

Sugli annunci fatti ci sarebbe da aprire un capitolo a parte: cure, promesse, prosperità e perfino miracoli; finanche un po’ di respiro per il lavoro molisano e per i lavoratori considerato che, come riportato in un’ informativa relativa al piano occupazionale sanitario – informativa in questo caso sindacale – proposta nei giorni scorsi dal Direttore Generale Florenzano alle OO.SS. firmatarie di Contratto Nazionale, si annunciano 920 nuove assunzioni divise tra le varie figure professionali.

Ben vengano le assunzioni (ammesso che ci sia chi risponde ai bandi ! ! ! e da parte nostra saremo vigili sulle procedure e affinché ci siano assunzioni tese a garantire lavoro BUONO E STABILE ).

Viene però spontaneo alla Cgil, che dovrebbe essere tra le Organizzazioni coinvolte nella fase di concertazione generale, approfondire il discorso riguardante la funzionalità di quelle assunzioni perché anche in Regione, troppe volte, le assunzioni sono state annunciate in collegamento non su che cosa e come si dovesse fare programmazione ma in relazione alle più o meno prossime scadenze elettorali. Non vorremmo che anche gli insegnamenti di questa tremenda pandemia andassero dispersi nell’ambito avvilente degli interessi di bottega e nel mercimonio di promesse che la cattiva politica spesso propone in un già triste scenario.

La CGIL del Molise, invitando gli organi di informazione, i comitati, le associazioni, gli amministratori e i sindaci a partecipare, organizzerà un presidio con conferenza stampa per lunedì 27 settembre, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, davanti alla sede del Consiglio Regionale di Campobasso per discutere dei temi sopra richiamati e per lanciare un “Manifesto d’autunno”, con l’intento di programmare manifestazioni e iniziative specifiche tese a contribuire, per quanto di propria competenza, a una discussione politica Regionale che si riappropri di valori essenziali in
primis quelli di democrazia e partecipazione, nell’interesse di lavoratrici, lavoratori e di tutti i cittadini molisani.


Iniziative che faranno da preludio alla fase congressuale del Sindacato che si aprirà nel prossimo anno 2022. Alla conferenza, oltre al Segretario della CGIL Molise Paolo De Socio e al Segretario FP CGIL Molise Antonio Amantini sarà presente il Segretario Generale della CGIL Abruzzo – Molise Carmine Ranieri.

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