Presidente della Repubblica/Ortis : no a Draghi e Berlusconi, puntiamo su Maddalena

“Si avvicina un appuntamento cruciale per chi, come me, ricopre una carica
parlamentare, l’elezione del capo dello Stato. È mio dovere votare per una figura che
sappia essere di reale garanzia per tutti e che non sia espressione di singoli partiti.
Proprio per questo, da parte mia, c’è un no ai nomi che il Sistema vuole mettere in
campo come Draghi o Berlusconi”.


Lo afferma il senatore Fabrizio Ortis che, a una settimana dal voto per l’elezione del
Presidente della Repubblica, ha lavorato e sta lavorando – insieme agli altri
parlamentari espulsi dal Movimento 5 Stelle e oggi membri del Gruppo Misto – per
proporre un nome di alto profilo come successore di Sergio Mattarella.


Ortis farà parte dei 1009 grandi elettori – 315 senatori, 630 deputati, 6 senatori a vita
e 58 delegati regionali – che, ai sensi dell’articolo 83 della Costituzione, saranno riuniti
in seduta comune e parteciperanno alla consultazione per il nuovo Capo dello Stato,
prevista a partire da lunedì 24 gennaio alle ore 15.


A tal proposito, il senatore molisano ha dichiarato di essere onorato di poter
rappresentare i molisani in una scelta così importante, ma non ha mancato di
stigmatizzare l’atteggiamento adottato dal Movimento 5 Stelle nella circostanza: “Il
partito in cui sono stato eletto – ha argomentato Ortis – non ha un nome per il nuovo
Presidente della Repubblica, mentre tutti gli altri leader, da Letta a Salvini, perfino
Renzi, hanno le idee chiare. Il gruppo più numeroso dei Parlamento non può andare a
rimorchio del PD”.


Nel ribadire come la scelta del Presidente avverrà in totale autonomia dalle forze
politiche, Ortis sgombra definitivamente il campo dalle ricostruzioni giornalistiche più
azzardate, che lo vorrebbero vicino o parte integrante di sigle nate dall’unione di
parlamentari ex Cinque Stelle. “Non faccio parte di ‘Alternativa’, né tantomeno di
‘Italexit’ – precisa il senatore – ma vengo spesso erroneamente associato alle stesse.


Insieme alle persone con cui sto dialogando, vogliamo essere determinanti nella scelta
del nuovo Presidente, che dev’essere eletto, come da dettato costituzionale, dai due
terzi dell’assemblea nelle prime tre votazioni, altrimenti – dopo il terzo scrutinio – è
sufficiente la maggioranza assoluta, quindi 506 voti. Abbiamo valutato una rosa di
nomi di caratura rilevante e distanti dai soliti partiti. Dopo un processo ragionato e
partecipato la scelta è ricaduta su Paolo Maddalena, figura di alto spessore morale e
tecnico, super partes e lontana da appartenenze politiche.


Maddalena ha messo al centro della sua opera di magistrato, di docente universitario
e di giudice costituzionale la difesa dei beni pubblici e demaniali, della legalità, della
sovranità popolare e della nostra Costituzione. Per queste ragioni riteniamo possa
essere una figura sulla quale tutte le forze politiche possano convergere e le invitiamo
a esprimere il proprio voto per chi, come lui, è in grado di incarnare pienamente le
caratteristiche di garante della Costituzione e dei diritti del popolo italiano”.

Distanza assoluta, insomma, da vecchie logiche e liturgie politiche da sempre
avversate. “Voterò secondo coscienza – ha concluso il senatore – senza farmi
incantare da promesse o lusinghe. A differenza del governatore Toma che, già da
giorni, si è totalmente donato a Berlusconi sperando in chissà che cosa”.

Commenti Facebook