Politica/ Elezioni regionali, nel centro destra si parte da zero

di Stefano Manocchio

Abbiamo detto dei problemi interni alle opposizioni in Consiglio regionale, dovuti soprattutto alla spaccatura interna al PD dove i due maggiori esponenti politici, Vittorino Facciolla e Micaela Fanelli di certo non dialogano fattivamente, aldilà di espressioni all’apparenza distensive. La coalizione opposta, il centro destra, dovrebbe avere il vento in poppa e forse veramente è in questa situazione di grande vantaggio che, paradossalmente, rischia di creare anche qualche problema, visto che tutti adesso aspirano a far parte della squadra potenzialmente vincente in vista delle regionali in Molise nel 2023. La politica regionale non può prescindere dal quadro nazionale, che mai era stato così chiaro in passato: anche da noi ha ‘sbancato’ Fratelli d’Italia, che in poco tempo ha moltiplicato i consensi e anche da noi le opposizioni, come detto, sono divise, mentre non pervenuta è al momento la posizione del Terzo Polo, che a livello nazionale, aldilà dei primi voti contrari al governo, è considerato la spina nel fianco proprio delle opposizioni e, di conseguenza, quasi un aggregato alla maggioranza pur senza farne parte.

Rivediamo allora le posizioni nel centro destra, come erano prima delle elezioni politiche appena celebrate e rapportiamole alla corsa per lo scranno regionale più prestigioso.

Il governatore Donato Toma non ha mai nascosto le ambizioni di ricandidatura alla presidenza, rimettendosi alle decisioni della maggioranza per l’eventuale ipotesi. Si è parlato all’inizio di una candidatura per l’assessore Quintino Pallante e il fatto che lo stesso si sia speso molto per la campagna elettorale trascorsa (e vincente) pur non essendo candidato, lo pone in pole position per la guida della Regione Molise.

Circolano ancora i nomi di Salvatore Micone e Vincenzo Niro; ma il primo potrebbe essere ‘in bilico’. Questo il ragionamento. E’ chiaro esponente del polo moderato, che dalle nostre parti ha acquisito un parlamentare e che, di conseguenza, potrebbe rinunciare ad altre pretese politiche. Ma, come vedremo dopo, è altrove che si prendono le decisioni e nessuno è escluso a priori.

Infine Michele Iorio, che sembra non volersi accontentare di una candidatura a consigliere ‘semplice’ e, forte dell’appartenenza a Fratelli d’Italia, si pone come l’alternativa interna a Pallante verso palazzo Vitale.

Non si hanno notizie di pretese elettorali da parte della Lega; nel caso ne riparleremo quando il ‘gossip’ s’interesserà anche di loro.

Si è invece fatta strada l’ipotesi di candidatura alla presidenza della Giunta regionale per l’assessore all’Agricoltura, Nicola Cavaliere, dopo la corsa dello stesso allo scranno parlamentare, purtroppo senza risultato per lui ma con l’elezione di Lotito che del partito tricolore è esponente (i due sono stati inseparabili nella conduzione della campagna regionale ‘porta a porta’). Sempre in Forza Italia, calano le quotazioni del sindaco di Termoli (e presidente della Provincia di Campobasso) Francesco Roberti, soprattutto dopo la ‘querelle’ sul suo eventuale invito al voto rivolto ad altro partito della coalizione nelle ultime elezioni politiche.

Ragionando a lume di naso, visto lo strapotere elettorale del partito della Meloni anche in Molise a loro spetterebbe la prestigiosa candidatura; ma tutto rientra in un discorso nazionale, che riguarda anche le elezioni in Lombardia e Lazio e non è escluso che Fratelli d’Italia rinunci a pretese in Molise in favore di regioni più grandi e forti, sia politicamente che economicamente.

Resta da vedere se il candidato sarà un politico ‘di professione’ oppure un esponente del mondo imprenditoriale o sindacale: in questo ultimo caso la lotta sarebbe un discorso a due tra Michele Scasserra e Tecla Boccardo, salvo smentite e ripensamenti in zona Cesarini, che in parte ci sono anche già state.

Tanti nomi per un posto al sole: quella nel centro destra non è la soluzione ideale per ragionare con calma; ma è meglio il caos dovuto a posizione forte, che il dubbio sui nomi per assenza di candidature. Dopo il risultato delle politiche, in sostanza si riparte dagli stessi nomi circolati prima dell’ultima tornata elettorale ed in attesa di altre ipotesi, che sicuramente verranno nelle prossime settimane.

Si vedrà nel prosieguo.

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