Politica/ Metropolitana leggera: e il ‘trenino’?

di Stefano Manocchio

Ci sono situazioni che occupano le cronache locali ripetutamente in un periodo di tempo breve per poi finire nel dimenticatoio, senza che il problema sia risolto. Un caso rilevante, non fosse altro che per gli importi generati, è sicuramente quello della metropolitana leggera, che per mesi a suo tempo è stata definita la soluzione alla mobilità tra Campobasso ed i paesi della fascia molisana centrale, ma, di contro, secondo altre voci, fonte di inutile spreco di risorse pubbliche.

Ripercorriamo brevemente i passaggi storici.

“Chiuso l’accordo sulla metropolitana leggera. Entro settembre avremo il progetto definitivo procedendo,  subito dopo, con l’avvio della gara per l’inizio dei lavori”. Lo disse nel luglio del 2014 l’allora Assessore regionale ai trasporti Pierpaolo Nagni  di ritorno  dall’incontro a Napoli presso la Direzione  Territoriale Produzione di RFI, per la definizione  del progetto. Poi di fatto la metropolitana leggera è stata una ‘creatura’ dell’ex-presidente della Regione Molise, Paolo di Laura Frattura, che sull’argomento ha insistito con decisione forse anche eccessiva, quando le voci contrarie erano molte e altrettanto decise.

Non è questione di lana caprina perché non si tratta di salire sul ‘trenino’ come sul taxi per andare dalla stazione di Campobasso a San Giovanni o viceversa (ma speriamo che qualcuno anche lo faccia prima o poi); piuttosto è importante per i pendolari che da Matrice o Bojano devono venire a Campobasso e anche per sgravare il traffico su gomma del peso che adesso deve sopportare e liberare i gestori dei trasporti da qualche ramo secco.

Le ultime notizie la davano come operativa nel 2022; siamo a settembre e il ‘trenino’ ancora non passa, mentre le stazioni sono pronte da tempo (quelle capolinea anche all’occhio ‘importanti’), i parcheggi visitatori vuoti da qualche anno, la potente illuminazione (si dice per motivi di sicurezza) installata e operativa da tempo (immaginiamo che adesso, con i nuovi costi energetici la bolletta sia alquanto salata), ma non esistono i viaggiatori perché manca il treno.

Da quella frase del 2014 sono passati otto anni, si sono avvicendate Giunte regionali di colore politico (in parte) differente, sono cambiati presidenti e assessori: ma la metropolitana leggera, più che ‘leggera’ è trasparente (non nell’accezione più nobile del termine). E’ vero che in Molise ci sono state incompiute più ‘longeve’ (sempre in senso negativo): la strada del Rivolo è stata realizzata in trent’anni e la Tangenziale di Campobasso ancora non vede l’anello chiuso, con un lotto che dopo i ricorsi e lo ‘sblocco’ amministrativo dalle procedure burocratiche, ancora non vede né ruspe né operai al lavoro. Poi ci sarebbe da parlare della sorte del Roxy, della superstrada a quattro corsie, della seconda piscina di Campobasso e…mi fermo perché devo girare pagina!

Che dire: è caratteristica dei molisani attendere molto e succederà anche stavolta.

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