Politica/ Elezioni: Patriciello cerca la riconferma a Bruxelles

di Stefano Manocchio

La notizia è arrivata in mattinata, attraverso le pagine di un giornale locale: Aldo Patriciello tenterà di rimanere nel Parlamento europeo rinunciando alla possibilità di passare al Senato della Repubblica.

Le pressioni in suo favore erano forti in entrambi i casi: pare che a Bruxelles lo stessero tirando per la giacchetta soprattutto i colleghi della circoscrizione Sud per evitare che potesse dare ascolto alle sirene nazionali, che poi erano sirene forti visto che lo stesso Berlusconi, dicono, lo avrebbe voluto nella squadra dei suoi parlamentari nazionali e qualcuno già si era sbilanciato anche a dire che in caso di elezione al Parlamento italiano e vittoria del centro destra, sarebbe arrivato per il politico venafrano qualche incarico istituzionale, anche di peso (sottosegretario o viceministro). Insomma alla fine la voce della von der Leyen ha avuto la meglio sugli ‘italiani’? Scherzi a parte ci sono vari fattori da considerare, ad iniziare dal numero ristretto di esponenti politici italiani presenti a Bruxelles rispetto ai senatori e quindi la possibilità di avere un maggiore potere specifico nelle decisioni, fino alla possibilità di avere contatti e rapporti internazionali, di occuparsi di problematiche globali ed internazionali, di interagire con mondi professionali di assoluto livello. Ora, non è che fare il senatore sia riduttivo rispetto a tutto ciò, perché si tratta di avere poteri e responsabilità sul futuro di una nazione importante; evidentemente il ruolo internazionale si addice di più a Patriciello, che nel Parlamento europeo c’è da diversi anni, ha acquisito esperienza e credito. Un ultimo aspetto: il passaggio dell’on. Tajani, in caso di elezione, verso il Parlamento italiano, apre al politico molisano la strada verso qualche incarico di prestigio a Bruxelles e gli dà ulteriore forza nella delegazione tricolore.

Ora la discussione si apre sull’ipotesi di subentro nella spazio che Patriciello lascerà aperto per le prossime politiche nazionali: tempo e materiale per parlarne non mancano.

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