Periferie/ Federico (M5S): facciamo chiarezza, fondi salvi e risorse assegnate secondo necessità

“I comuni hanno bisogno di ossigeno, dopo tanti anni di tagli e sacrifici. Nel Milleproroghe abbiamo sbloccato un miliardo di euro per i comuni in avanzo di bilancio che in questo modo potranno rilanciare gli investimenti in opere e servizi pubblici già da quest’anno. Con il Bando Periferie, invece, innanzitutto abbiamo garantito da subito i finanziamenti ai primi 24 progetti classificati e nel prossimo triennio finanzieremo anche tutti gli altri progetti in fase avanzata (esecutiva), inserendo una norma ad hoc nel prossimo provvedimento utile. Infine, nei 60 giorni successivi all’approvazione del decreto Milleproroghe avvieremo un monitoraggio per valutare i progetti che ancora non sono in fase avanzata. In questo modo i comuni torneranno a vedere la luce.

Sul Bando Periferie, tra l’altro, ricordo che il precedente governo aveva finanziato solo metà dell’importo complessivo, quindi si trattava di promesse più che di risorse realmente a disposizione anche perché con molti progetti presentati devono ancora essere valutati e quindi i fondi non sarebbero stati spesi in tempi brevi. Tuttavia nelle condizioni economiche attuali non possiamo permetterci di tenere fermi centinaia di milioni di euro, per questo li abbiamo messi a disposizione da subito a tutti i comuni che abbiano un avanzo di amministrazione.

Tornando ai numeri. In questa prima fase abbiamo garantito i 500 milioni necessari al finanziamento dei 24 progetti del bando già approvati. Per gli altri 96 progetti (1,6 miliardi di euro totali), come detto quelli esecutivi verranno finanziati tramite una norma ad hoc mentre gli altri saranno monitorati nei prossimi mesi. I fondi per questi ultimi (800 milioni di euro) verranno recuperati dopo la convocazione della Conferenza Unificata che unisce Stato, Regioni e Comuni, nella quale verrà superata anche l’incostituzionalità della legge precedente che aveva dato il via al Bando Periferie (governo Renzi, 2016). Una sentenza della Corte Costituzionale del marzo 2018 ha dichiarato illegittimo l’art.1 comma 140 della legge 11 dicembre 2016 “nella parte in cui non prevede un’intesa con gli enti territoriali in relazione ai decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri riguardanti settori di spesa rientranti nelle materie di competenza regionale”. In sostanza l’articolo viola il principio di sussidiarietà, perché attribuisce a Stato e Comuni funzioni appartenenti alle Regioni (come spendere i soldi del fondo nel caso di spese riguardanti ambiti di competenza regionale).

Come spiegato stamattina in Comune a Campobasso, dove sono stato invitato dal sindaco Antonio Battista per un consiglio monotematico ad hoc, l’intoppo di ieri sera in Conferenza Unificata non può fermare l’interlocuzione con i Comuni che sono certo riprenderà presto.
Resta intatta la volontà del governo di proseguire questo percorso e raggiungere l’obiettivo e resta in piedi la volontà del premier Giuseppe Conte di inserire nel primo decreto utile (successivo alla conversione del Milleproroghe) una norma che di fatto conceda ai Comuni di recuperare la realizzabilità dei progetti già in fase avanzata.

Alla luce di tutto questo, è quindi possibile tracciare la strada del Comune di Campobasso. Ad oggi il Comune capoluogo ha approvato solo due progetti esecutivi degli otto interventi complessivi previsti dal bando: quelli della pista ciclopedonale e degli orti botanici. In base agli interventi normativi proposti dal Presidente, questi due progetti esecutivi sarebbero senz’altro salvi. Per gli altri sei invece innanzitutto sarà prevista la convocazione della Conferenza Unificata per superare il profilo di incostituzionalità che avrebbe comunque impedito di utilizzare i fondi del bando originale del 2016. Poi, una volta entrato in vigore il decreto in cui verrà inserito il correttivo, sarà avviato il monitoraggio e i progetti che riusciranno a passare alla fase esecutiva saranno regolarmente finanziati.

Prima che parlamentare sono cittadino di Campobasso e già solo per questo sono dalla parte di chi vuol difendere i 18 milioni di euro destinati alla città”.

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