Operatori idraulico forestali del Molise: esposte condizioni di incertezza e precarietà al Tavolo politiche attive presso il Ministero del Lavoro

Gli operatori idraulico forestali del Molise nella giornata di martedì 10 novembre 2020 hanno esposto la condizione di eterna precarietà ed incertezza in cui vivono da decenni nel Tavolo politiche attive presso il Ministero del Lavoro.
L’incontro si è tenuto alla presenza del Ministro Catalfo, della sottosegretaria Puglisi e del Presidente dell’ANPAL. Al Tavolo erano convocati oltre all’USB, anche la Confsal, l’UGL e la Cisal.

Abbiamo rappresentato la posizione dell’organizzazione sul tema delle politiche attive, riassumibile in:

Garanzia degli ammortizzatori sociali e del blocco dei licenziamenti per tutta la durata della crisi;
• Introduzione di un ammortizzatore sociale unico che garantisca tutti i lavoratori a fronte di crisi economiche e fenomeni di ristrutturazione e/o conversione;
• Ripensamento complessivo delle politiche attive alla luce dell’evidente fallimento di questi anni, dimostratesi incapaci di promuovere effettivo lavoro stabile e funzionali solo a favorire precarietà e sgravi contributivi per le imprese. Le politiche attive devono favorire la creazione di lavoro stabile in funzione delle esigenze reali dei territori, a cominciare dai servizi e dalle amministrazioni pubbliche;

Assorbimento e stabilizzazione delle migliaia di precari creati in questi anni con i fondi delle politiche attive, in particolare i tirocinanti della Calabria, gli sportellisti della Sicilia, gli APU della Campania e i forestali di Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia. Questi lavoratori continuano a coprire i clamorosi vuoti di organico delle strutture pubbliche e rappresentano spesso personale effettivamente formato che andrebbe subito trasformato in forza lavoro stabile. L’attivazione del lavoro avrebbe uno sbocco naturale proprio nel riempimento delle piante organiche delle amministrazioni pubbliche, tanto degli enti locali quanto delle sedi periferiche e territoriali degli altri enti pubblici;

Ripensamento del sistema formativo. Basta con i finanziamenti agli enti formativi per attività sostanzialmente inutili. La formazione deve essere finalizzata al lavoro, ma questo non può essere garantito dal mercato, soprattutto in questa fase di crisi. Occorrono progetti pubblici funzionali allo sviluppo e alla manutenzione del territorio e la formazione va pensata in funzione di questi progetti;
• Rafforzamento dei Centri per l’Impiego quali strutture pubbliche di intervento sul mercato del lavoro e contrasto all’equiparazione con le agenzie interinali;

La Ministra ha ammesso che la formazione va ripensata in coerenza con opportunità reali di lavoro e che i Centri per l’Impiego vanno rafforzati. Per il resto non ha risposto, limitandosi a chiedere a tutte le organizzazioni contributi scritti e ad informare che il Tavolo sarà riconvocato tra non molto. Cosa voglia fare il Governo non è chiaro.

Le altre organizzazioni hanno fatto la solita figura penosa ed hanno proposto meccanismi di condizionalità nell’erogazione della cassa integrazione sulla falsariga della dichiarazione di disponibilità al lavoro che già oggi è obbligatoria per percepire la NASPI. Di fatto, è di questo che stanno discutendo con Cgil, Cisl e Uil e Confindustria, come affrontare la fase post-Covid, quando finirà il blocco dei licenziamenti ed anche la CIG. Il problema per loro è come aiutare le imprese, non come sostenere i lavoratori.

Diversi accenni sono stati fatti al Fondo Nuove Competenze, di recente istituzione, nel quale il Governo ha messo 700 milioni per il 20/21. Si tratta di un Fondo che può consentire alle aziende, previo accordo sindacale, di ottenere risorse per formare e ricollocare il personale, anche utilizzando riduzioni dell’orario di lavoro. USB ha segnalato come questo Fondo possa rischiare di essere accaparrato da alcune grandi aziende per proseguire la CIG, senza alcun serio progetto di rilancio ed ha stigmatizzato il vincolo che gli accordi siano stipulati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative sul piano nazionale, pur trattandosi di accordi aziendali.

Esec.Reg.le USB Molise: Giuseppe Pavone, Sergio Calce ,Rossella Griselli

Commenti Facebook