Migranti/ Ortis: non possiamo permetterci ingressi illegali che rischiano di vanificare tutti gli sforzi fatti dai cittadini

“Dopo la fase di pandemia che ha duramente provato il nostro Paese, non possiamo permetterci ingressi illegali che rischiano di vanificare tutti gli sforzi fatti dai cittadini italiani costretti a tre mesi di lockdown: un’esperienza che ha segnato ognuno di noi e che dobbiamo fare di tutto per non ripetere”.


Lo afferma il portavoce al Senato del MoVimento 5 Stelle, Fabrizio Ortis, sposando in pieno la linea della fermezza propugnata dal premier Conte di fronte ai continui sbarchi di migranti sulle coste italiane. “Anche il Molise, come sempre, sta facendo la sua parte, ma i problemi non mancano – afferma il senatore – La notizia di 32 tunisini fuggiti dal centro di accoglienza Sweet Dreams di Campomarino, seguita da altri due casi a Isernia, con le forze dell’ordine impegnate a tutto campo nelle ricerche.

Si tratta di irregolari, che con la loro fuga violano la quarantena di 14 giorni imposta a scopo precauzionale per prevenire il diffondersi di eventuali contagi. Questi migranti, come spiegato ampiamente anche dal ministro dell’Interno Lamorgese, saranno rimpatriati, non avendo diritto alla regolarizzazione sul territorio nazionale”.


Proprio qui sta il nodo della questione, secondo Ortis, nella evidente necessità di rafforzare subito il sistema dei rimpatri, rendendo le procedure più snelle e rapide.

“Il nostro obiettivo principale – sottolinea il senatore – come maggioranza parlamentare e come MoVimento, dev’essere quello di fare ogni sforzo per tutelare i cittadini, ma anche le forze dell’ordine, costrette agli straordinari nonostante la carenza di personale.

Un loro impiego h24 nei pressi dei centri di accoglienza per prevenire violazioni della sorveglianza sanitaria o, peggio, rivolte, si traduce in meno garanzie per i cittadini, essendo gli agenti di polizia e i carabinieri distolti da attività di pubblica sicurezza quotidiana che non meritano di certo meno attenzione”.


Ortis auspica anche un’Europa meno insensibile ai ricollocamenti pro quota dei migranti: “La gestione dello straordinario fenomeno migratorio, aumentato anche a causa dell’emergenza Covid-19,m non può gravare interamente sulle spalle dell’Italia – conclude – Il meccanismo automatico di ricollocamento dei migranti aventi diritto nei Paesi comunitari, come previsto dall’accordo di Malta non può essere soltanto teoria”.

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