La Consigliera Lembo scrive a Toma: finanziamenti e/o cofinanziamenti di interventi per l’implementazione del lavoro femminile

La Consigliera di Parità effettiva delle Province di Campobasso e Isernia Giuditta Lembo, cogliendo le opportunità, che le modifiche alla regolamentazione UE offrono alle Regioni, di sfruttare le disponibilità finanziarie residue dei Fondi SIE tramite la riprogrammazione, ha inoltrato al Presidente della Regione Molise, Donato Toma, un documento di sollecito affinché vengano previsti finanziamenti e/o cofinanziamenti di interventi che tengano in debita considerazione l’implementazione del lavoro femminile e l’esigenza delle famiglie della conciliazione work-life balance. La scelta dell’invio al Presidente della Regione oggi 1 maggio è legata proprio alla particolare ricorrenza.


Nel documento la Consigliera Lembo chiede di:
1) implementare sul territorio molisano l’utilizzo, laddove compatibile, dello smart-working, predisponendo ulteriori risorse per il finanziamento di progetti ad hoc attraverso il finanziamento o cofinanziamento, con contributi anche a fondo perduto, di specifici Piani aziendali di smart-working compreso l’acquisto dell ‘idonea relativa strumentazione. I progetti non debbono avere carattere di temporaneità e, si auspica, non debbono essere solamente legati alla gestione della “fase 2-Covid-19”;

2) mettere in campo celermente le risorse già previste nella programmazione 2014-2020 e destinate all’imprenditoria femminile per finanziare, a fondo perduto e/o con ulteriori agevolazioni, la nascita o il consolidamento di imprese a conduzione femminile, favorendo l’autoimprenditorialità e l’autoimpresa, in particolare nei settori dell’agricoltura/agroalimentare, del terziario, nel turismo, nell’artigianato, privilegiando quello tradizionale e artistico, dove già è significativa la presenza di imprese composte e guidate dalle donne, ma anche nei settori dell’Hardware, della Clean Tecnology, etc.

3) emanare bandi che sviluppino le politiche di genere nel territorio molisano per sostenere la conciliazione vita professionale-vita di cura nelle famiglie e per incentivare la presenza delle donne nel mercato del lavoro, e laddove possibile, anche rifinanziando, azioni già in precedenza finanziate, alfine di velocizzare i relativi lenti e farraginosi iter burocratici, onde ottenere una concreta ricaduta sia sotto il profilo del sostegno alla genitorialità, sia sotto il profilo dell’implementazione dell’occupazione femminile.

Le suddette sollecitazioni- afferma Giuditta Lembo – inviate al Presidente della Regione, in un’ottica di dialogo interistituzionale, scaturiscono dalla consapevolezza che le problematiche dell’occupazione femminile nel nostro Paese sono, per lo più, largamente imputabili a persistenti differenziali tra Nord e Sud rispetto alla domanda di lavoro ed alle reali opportunità occupazionali offerte dalle economie locali. La maternità e la cura familiare ancora a carico esclusivamente della componente femminile, cosa tra l’altro dimostrata durante la Fase 1 emergenziale, sono i principali ed irrisolti ostacoli per la permanenza e per l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro, situazione che può diventare ancora più complicata nella
gestione della Fase2, conseguente all’”emergenza Covid 19.

La quasi totale carenza nelle aziende di strutture e di strumenti a sostegno della maternità e della possibilità di condivisione dei ruoli familiari, rende difficile la conciliazione dell’impegno lavorativo con la cura della famiglia, tanto che è significativo su tutto il territorio nazionale il fenomeno dell’abbandono del lavoro da parte soprattutto delle donne per motivi legati
principalmente al management familiare. In relazione a ciò, risulta necessario continuare ad utilizzare i fondi SIE, in particolare il FSE e FESR, per sostenere, da un lato, la conciliazione vita/lavoro con progetti operativi e concreti e dall’altro, prevedere un poderoso piano per implementare l’occupazione femminile in Molise attraverso l’autoimpresa e l’autoimprenditorialità. L’ancora persistente basso tasso di occupazione femminile intorno al 30%, che si registra in quasi tutte le regioni meridionali, di circa 35 punti inferiori rispetto alla media europea e sensibilmente distante da quelle del Centro-Nord, non può non far riconsiderare indispensabili e urgenti finanziamenti ad hoc per promuovere l’occupazione femminile dato che paradossalmente le donne meridionali sono le punte più avanzate della modernizzazione del Sud, perché hanno investito in percorsi di formazione e di conoscenza e, al tempo stesso, sono le vittime di una società che non ha ancora messo in campo strumenti in grado di valorizzane le competenze e le passioni.

Per dare concretezza a queste considerazioni occorre credere nel valore aggiunto del lavoro femminile quale leva indispensabile per il rilancio dell’economia nel nostro Paese, che senza il supporto del lavoro delle donne è già fallito in partenza. Il Molise, attraverso una politica di investimento sul talento delle donne molisane, può essere l’esempio che va nella nuova visione di un rilancio economico che punta anche sulle competenze femminili!

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