Gravina (M5S): “190 milioni per collegare Liscione e Occhito, ma dal centrodestra molisano solo silenzio”

«Scopriamo da una senatrice di Fratelli d’Italia eletta in Puglia che a settembre partiranno i lavori per l’interconnessione tra le dighe del Liscione e di Occhito, grazie a uno stanziamento del Governo di 190 milioni di euro. Un’opera presentata come “storica” per la Capitanata, ma della quale, in Molise, nessun esponente politico di centrodestra ha ritenuto di informare i cittadini. Un silenzio imbarazzante, che riguarda tanto i parlamentari molisani, il senatore Della Porta in primis, quanto il Presidente della Regione Roberti e il consigliere delegato alla risorsa idrica Sabusco, che su un progetto così rilevante – e potenzialmente impattante – non si sono degnati di una parola. Nemmeno a cose fatte, visto che un progetto di massima evidentemente già c’è, altrimenti non si capisce come avrebbero quantificato la cifra.»

Così il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Roberto Gravina, commenta la notizia diffusa oggi dall’agenzia ANSA, secondo cui il Governo ha previsto l’avvio dell’opera di interconnessione tra i bacini idrici di Molise e Puglia. Un annuncio che, secondo Gravina, conferma tutti i timori espressi in questi mesi in Consiglio regionale e già contenuti in atti formali presentati dalla minoranza.

«La gestione delle risorse idriche molisane – spiega Gravina – è stata oggetto di una nostra mozione depositata a dicembre 2024, nella quale chiedevamo trasparenza sugli accordi interregionali, aggiornamento delle relazioni tecniche e un impegno chiaro: sì alla cessione dell’acqua che eccede i nostri fabbisogni, ma no a nuovi accordi che prevedano minimi garantiti a prescindere dalle reali disponibilità. Avevamo proposto un emendamento preciso su questo punto, ritenendo inaccettabile qualsiasi prelievo che non fosse fondato su dati certificati del surplus effettivo, come quello che oggi finisce nel mare dal Liscione.»

«Il fatto che la Regione Molise sia rimasta del tutto marginale in questa operazione – prosegue Gravina – conferma i nostri dubbi e quelli di tanti cittadini sul modo in cui il centrodestra gestisce (o subisce) un bene tanto strategico quanto fragile. Non è possibile apprendere simili notizie da un’altra regione, come se il Molise fosse una semplice area di passaggio o un serbatoio a disposizione di altri. Ma, soprattutto, ci chiediamo: non era Roberti che aveva dichiarato che avrebbe voluto vedere il progetto. Quale progetto? Esiste una benché minima partecipazione della nostra regione oppure subiamo passivamente il tutto? Se questo è il modello di cooperazione istituzionale che si immagina, c’è più di qualcosa su cui riflettere.»

«La verità – conclude il consigliere M5S – è che in questi mesi non c’è stato una tutela preventiva degli interessi molisani. L’assenza totale della Regione Molise nella narrazione politica e mediatica di questa operazione ne è la prova.»

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