Astrazeneca, Federico (M5S): via libera da EMA, ora accelerare il Piano Vaccini


Il via libera dell’Agenzia europea per i medicinali al vaccino AstraZeneca deve rappresentare il punto di svolta nella campagna vaccinale. Per uscire dall’emergenza, infatti, bisogna lavorare uniti, sostenere il personale sanitario e socio-sanitario, accelerare con il piano vaccini.


Proprio questa mattina, in Commissione Affari sociali di cui sono nuovo componente, ho partecipato all’audizione dei vertici Aifa sulla sospensione precauzionale del vaccino AstraZeneca.


Questo blocco ha generato comprensibile incertezza tra i cittadini e per questo abbiamo ritenuto fondamentale audire il presidente e il direttore generale dell’Agenzia italiana del farmaco che hanno definito lo stop di AstraZeneca un atto dovuto, per verificare in ogni modo eventuali nessi di causalità tra gli eventi avversi segnalati e la somministrazione del vaccino. È un concetto importante, perché illustra un meccanismo efficace di farmacovigilanza e di tutela della salute dei cittadini.


Dunque, è sempre giusto verificare ogni minimo dubbio, ma è doveroso da parte di tutti rispettare le evidenze della scienza e i risultati di studi internazionali.
Ora anche l’Ema ha certificato l’efficacia e la sicurezza dei vaccini AstraZeneca, quindi, è fondamentale velocizzare e potenziare la campagna vaccinale, dato che ovunque i dati dimostrano l’impatto positivo delle vaccinazioni nel contrasto al virus.

Ma, allo stesso tempo, le istituzioni devono anche sapere ripensare, ricostruire il sistema sanitario nazionale e bisogna farlo investendo nella sanità pubblica, puntando sul concetto di prossimità, rendendo centrale la medicina territoriale.


Dopo anni di tagli, il territorio rimasto sguarnito va ora difeso e rafforzato. In questo caso, ‘territorio’ non è termine asettico, ma significa avere medici di base che possano essere sostenuti, potenziare le farmacie territoriali, significa cure direttamente a casa dei nostri anziani, vuol dire insomma avvicinare ai cittadini la sanità in termini di servizi.


Anche questo, anzi soprattutto questo serve per onorare la memoria di chi non c’è più, per rispettare il dolore di quanti si sono sentiti abbandonati in questi mesi, per rispondere alle paure della comunità. La memoria di quanto accaduto e la realtà di quanto sta accadendo ci impongono di restare uniti e di continuare a lavorare insieme per uscire dall’emergenza.

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