Acqua alla Puglia: Bisogna partire da dati certi e sganciare il finanziamento per l’irrigazione del Basso Molise dal bypass Liscione-Occhito

Salvini benedice l’operazione. Sabusco “prima i molisani”. Fanelli: “Grandi dubbi”. Il confronto, martedì in Consiglio.

Una storia da sottolineare con evidenziatore verde padano, quella della puntata attuale dell’acqua dal Molise alla Puglia”, così Fanelli accende i riflettori sul tema più rilevante per il Basso Molise e precisa: “Bisogna partire da dati certi e sganciare il finanziamento per l’irrigazione del Basso Molise dal bypass Liscione-Occhito. La Capitanata è una spugna che da lì rischia di risucchiare tutto il Biferno”.

Fotografare se c’è un reale surplus di acqua dalla diga del Liscione, cioè dal Biferno. Tenerla in bacino per quantitativi molto superiori agli attuali. Prevedere infrastrutture che garantiscano l’accumulo per i periodi di siccità, assicurare l’irrigazione a tutti i campi del Basso Molise. Tutto ciò si può fare senza dipendere dal pressing della Regione Puglia? Il Governo nazionale è disposto a dare una mano alla nostra regione, senza necessariamente appoggiarsi alla richiesta della Puglia di portare l’acqua fino alla diga di Occhito per poi irrigare il tavoliere? Questa la domanda che poniamo al Presidente Roberti, a Massimo Sabusco, il consigliere delegato, e a Michele Marone, assessore esterno della Lega e esponente della città della costa, anche a seguito della presa di posizione del Ministro Salvini a Termoli.

Si pongono, infatti, molti dubbi. E li ribadiamo e ribaltiamo alla filiera della Lega che dal basso Molise dovrebbe avere una corsia privilegiata fino a Porta Pia a Roma, sede del Ministero delle Infrastrutture e del ministro pro-tempore, Salvini, con cui ha un rapporto stretto di consulenza l’Assessore nominato sotto l’ombra di San Basso.

Partiamo dal primo dubbio: ad oggi non esiste una stima del presunto ‘surplus’. Almeno non la conosciamo noi consiglieri, non la conoscono i molisani, in assenza di un sistema di governance delle risorse idriche regionali, sulla base di monitoraggi di lunga durata e validati formalmente. Sì perché le immagini che amano rilanciare i media pugliesi sono quelle di una diga che apre per sversare acqua a seguito di piogge torrenziali. È un’occasione sporadica, come ci risulta, o strutturale? Si sta ampliando una narrazione pubblica, partendo da quelle immagini, che non risponde al vero. Non siamo spreconi d’acqua e soprattutto non la sverseremmo neanche una tantum se ci venissero finanziati interventi per l’ammodernamento della rete di distribuzione e l’ottimizzazione del suo utilizzo.

La campagna di comunicazione ha già costruito l’immagine di un Molise sciupone che vuole assetare la Puglia senza motivo. Crediamo che solo un approccio meno emotivo e fondato su dati di fatto possa restituire una fotografia realistica delle disponibilità idriche sia del Biferno che del Fortore e non tarata su richieste generiche. Leggiamo al riguardo che l’Autorità di Bacino distrettuale dell’Appennino Meridionale ha in corso l’affidamento per tale stima. Chi la farà? Come? Controlleremo come Regione Molise?

Speriamo.

E veniamo al secondo punto, perché è necessario rappresentare con precisione l’esistente, ma è necessario prevedere anche che le prospettive di sviluppo dell’irrigazione del Basso Molise non debbano dipendere esclusivamente dalla lobby della Capitanata.

Pertanto, ci rallegriamo della circostanza che, per la prima volta, la Regione Molise, per bocca del Consigliere Sabusco, inizi a spiegare quali sono le intenzioni sulle richieste della Puglia di attingere acqua dall’invaso del Liscione. Ma dissentiamo sulle conclusioni.

Difatti, da anni, senza alcuna strumentalizzazione politica, riconosciamo la legittimità delle richieste pugliesi – il Presidente Emiliano fa giustamente gli interessi della Regione – e però sottolineiamo come la nostra sia salvaguardare i diritti dei molisani.

In questo senso ci eravamo espressi il 15 febbraio 2021, approvando all’unanimità la mia mozione che prevedeva:

1.    di discutere in Consiglio Regionale gli indirizzi della programmazione idrica regionale per garantire che l’erogazione avvenga prioritariamente per i bisogni civili e produttivi del Molise e che nessuna altra erogazione verso altre regioni possa essere fatta se non risulta l’assoluta certezza di tale soddisfacimento di fabbisogno (appunto quello che dice Sabusco).

2.    La verifica degli indirizzi degli accordi con la Regione Puglia che nel 1979 prevedevano una equa compensazione circa il mancato utilizzo dell’acqua di Occhito da parte del Molise e il mancato introito derivante ed eventualmente alla stipula di un nuovo accordo. Un punto che avrebbe fatto bene a chiarire in Puglia, il Delegato Sabusco. E su questo aspetto sarebbe anche il caso di ridiscutere ex–novo tali accordi e inserire nell’organismo di gestione del Lago di Occhito un soggetto espressione della Regione Molise.

3.    A non delegare ad altri soggetti del ‘sistema regionale’, quali i Consorzi o “Molise Acque”, iniziative sull’utilizzo delle acque senza che sia prima definita a livello di programmazione e strategia regionale (quello che abbiamo chiesto più volte di fare con numerosi atti e che ancora non avviene).

E allora va bene che il consigliere Sabusco certifichi che prima vanno garantiti i fabbisogni molisani. Da appartenente alla Lega e da molisano, difficilmente ci saremmo aspettati dichiarazioni diverse! Ma occhio alle conseguenze. Su questo punto siamo molto distanti: non si deve acconsentire al finanziamento dell’irrigazione del basso Molise alla sola condizione di prevedere il bypass del Liscione con Occhito! Vanno sganciate le due linee di finanziamento e i due progetti. Già in passato erano state collegate, mentre noi pensiamo che sia pericoloso stante il mutare delle condizioni di contesto e soprattutto ambientali.

Quindi, Roberti/Marone/Sabusco ora devono passare dalle parole/proclami ai fatti/atti. Su questo fronte li aspettiamo in riferimento a due circostanze:

1)   Se manterranno fede allaconferma dell’impegno di cui sopra nel Consiglio regionale di martedì prossimo, votando la nostra mozione che lo dice chiaramente;

2)   Se monitoreranno attentamente sulle modalità di stima che verrà realizzata dall’Autorità, nonché su un lavoro istruttorio che non condizioni il finanziamento delle infrastrutture per l’irrigazione del basso Molise esclusivamente al conferimento dell’acqua alla Puglia.

Ripeto, nessuno ha mai detto di non dare acqua alle regioni confinanti, ci mancherebbe, ma prima va assicurata alle famiglie, agli agricoltori e alle industrie molisane. Come? Ridefinendo una volta per tutte un sistema di governance regionale di questa risorsa strategica. Perché è bene ricordarlo, di acqua, il Molise, già ne cede tanta, tantissima. E certo, possiamo e dobbiamo dare quella in eccesso, ma a patto di non ‘svuotare’ il Liscione, e conseguentemente il Biferno, con i relativi danni economici e ambientale. Il precedente c’è, si chiama Occhito.

Micaela Fanelli

Commenti Facebook