La Regione aumenta il numero dei direttori generali

dirigenteDa quattro i direttori d’area diventano cinque, per far posto ad un direttore d’area della sanità (con l’Asrem che ha 756 dirigenti)

L’unica amministrazione pubblica che ha dato sinora un segnale confortante sulla questione, gravissima, dei dirigenti pubblici è stata la Provincia di Campobasso, e gliene va dato atto. Ha stabilito, recentemente di tagliare del 50% l’indennità di posizione dei dirigenti, una delle componenti più pesanti nella peraltro già robusta paga di chi occupa ruoli apicali nella pubblica amministrazione. Non sappiamo l’impatto economico della misura ma è importante il segnale. Rosario De Matteis, quindi, merita un plauso perché ha avuto il coraggio di smuovere quella costosa, pietrificata e sovente inutile foresta pietrificata che è la dirigenza pubblica. Ovviamente la cosa non ha alcuna coloritura politica. Qualunque amministrazione, di qualsiasi colore politico o partitico volesse ridurre i dirigenti e/o i loro stipendi riceverà da noi un plauso incondizionato e visibilità sulle nostre testate.

Purtroppo se da un lato si registra un segnale positivo, dall’altro ne dobbiamo registrare un altro fortemente negativo e completamente in controtendenza con la necessità di risparmiare sui soldi dati alla pletora di dirigenti pubblici molisani. (oltre 1000 secondo i nostri calcoli, con un costo di circa 200/300 milioni di euro l’anno). Ebbene a dare il cattivo esempio è proprio la Regione Molise e la sua Giunta che in data 28 ottobre 2013 ha approvato una delibera quanto meno inopportuna. Si tratta della delibera 564 che approva la “proposta di legge di modifica alla legge regionale 23 marzo 2010n.10 (norme in materia di organizzazione dell’amministrazione regionale e del personale con qualifica dirigenziale)”. Nella seduta risulta assente il vicepresidente della Giunta, nonché assessore al personale Michele Petraroia (che però sigla la proposta di legge). Cosa dice questa proposta di legge, che ora dovrà essere discussa e approvata, per diventare definitiva dal Consiglio Regionale?. Una cosa molto semplice. I direttori generali, cioè quelli che coordinano i direttori semplici, passano da quattro (quelli individuati dalla vecchia legge) a cinque. Va considerato come un direttore generale ovviamente guadagna più di un direttore semplice. Con questa legge minimo minimo la Regione Molise si carica di altri 300/400.000 euro di costi perfettamente inutili. Anche perché le motivazioni della proposta lasciano ancor più a desiderare. In pratica è necessario nominare un quinto dirigente di area (così tecnicamente sono chiamati i dirigenti dei dirigenti) “a causa del protrarsi delle procedure connesse alla definitiva attuazione del piano di rientro della sanità”. E il commissariamento della sanità “rischia di alterare gli equilibri all’interno delle strutture dell’apparato amministrativo regionale”. E tale considerazione “anche per razionalizzare la spesa” rende necessario un quinto direttore generale o d’area che dir si voglia. In pratica si tratta di ballare meglio l’alligalli. Se prima eravamo in quattro adesso saremo in cinque e riesce difficile capire come, aumentando i ballerini, il costo complessivo dello spettacolo possa diminuire. Ma la cosa che fa sorridere è che il quinto megadirettore è necessario per le vicende della sanità. Fa sorridere perchè omette completamente di ricordare che a seguire il piano di rientro della sanità ci sono già un paio di sub commisari da 200.000 euro l’anno (se non di più) , i dirigenti dell’assessorato alla sanità, un direttore generale dell’Asrem (e l’Asrem fino a prova contraria è un articolazione funzionale della Regione Molise e quindi il suo capo è un dirigente generale della Regione) e ben 756 dirigenti dell’Asrem, di cui 95 amministrativi, cioè non medici. Ditemi voi se con questo bailamme di dirigenti, anche generali, c’era la necessità di nominare un nuovo super direttore? E perchè? La nostra battaglia contro questo sperpero cosmico di risorse per i dirigenti (altro che i portaborse dell’articolo 7) subisce una grave sconfitta con questa delibera. Fidiamo che sulla questione, in consiglio regionale e in commissione, nasca un dibattito sano tra le forze politiche interessate. E speriamo che la stessa Giunta, che pure si trova con difficoltà enormi viste le casse vuote che ha trovato al suo insediamento, ci ripensi e ritiri questo provvedimento insensato e dannoso.

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