Sanzioni al Comune di Isernia: Di Clemente, le paghino gli ex aministratori del PdL

Con il D.M. del 29 agosto 2013 il Comune di Isernia viene sanzionato per 507.179,37 euro (violazioni finanziarie del 2010); aggiunti alla sanzione di € 555.064,00 riferita alle violazioni del 2011 di cui al D.M. del 26/7/2012, fanno un totale di un milione e 62 mila euro , che saranno ingiustamente scaricati sulla popolazione di Isernia a causa della  mala gestio di un gruppo di soggetti messi dal PDL a “governare” il comune. Per non parlare delle altre sanzioni: blocco assunzioni e limiti alle spese per i servizi locali.

Ribadiamo, invero, la nostra contrarietà al “patto di stabilità” perché funzionale solo a garantire gli interessi di banchieri e grande industria. Ma i partiti borghesi (PDL, PD, Lega ecc.) che fanno queste  leggi antisociali in Parlamento, sono gli stessi che le violano con i loro epigoni locali e sempre a beneficio interessi dei ceti benestanti, mentre la popolazione, come ad Isernia, si becca paradossalmente anche le sanzioni. Follie del capitalismo.
Nella specie, ad esempio, i 2 milioni e 780 mila euro di violazioni accertate in capo alla “giunta Melogli” nel 2010 (e gli altri milioni di violazioni del 2011) non sono di certo serviti alle classi popolari – in tal caso avremmo difeso lo “sforamento” -, visti i disastri sociali, finanziari, ambientali e culturali del decennio comunale del PDL e considerata la natura politica dell’amministrazione, quale espressione dei vari comitati della borghesia locale.
Tutto ciò premesso, ribadiamo la nostra richiesta già ufficializzata negli anni scorsi: ai sensi della  Legge 12 novembre 2011, n. 183, almeno per  le violazioni riferite al 2010, la Corte dei Conti, nei confronti degli ex amministratori PDL del Comune di Isernia dell’epoca, vagli la sussistenza nella sanzione pari a 10 volte l’indennità di carica del 2010.  Infatti sotto la giunta Melogli il Comune attestò che “i conti erano in  ordine”, cosa poi risultata falsa. Dunque la Corte deve verificare se “l’errore” di ben 2 milioni e 780 mila euro di cui al rendiconto del 2010 prodotto dall’amministrazione di destra, integri fini elusivi o sia frutto quanto meno di “colpa grave“. E’ la stessa sanzione applicata dalla Corte dei Conti del Piemonte al sindaco ed alla giunta di Alessandria (per oltre 7 milioni di euro !!!), proprio per il 2010, a seguito di disastri finanziari scaricati sulla popolazione.
Calcolando la sanzione de qua,  già rispetto alle sole indennità di sindaco e assessori del 2010, si avrebbero  497 mila euro a carico del sindaco dell’epoca, circa 224 mila euro per il vicesindaco e circa 795 mila euro per i 4 assessori, il Comune potrebbe essere risarcito dai suddetti ex “amministratori” del PDL per un totale di circa 1 milione  e 516 mila euro, che potrebbero poi essere poi vincolati a finalità sociali. Tra l’altro, a partire “dall’ex sindaco messo dal Pdl”, tale sig. Melogli,  si tratta di benestanti che potranno ben pagare.
E’ anche questo uno degli strumenti immediati, sia pure parziale e necessariamente filtrato dalla magistratura borghese, utilizzabile nell’ambito di una più ampia mobilitazione per impedire che i disastri finanziari, causati dal potere, vengano scaricati sulle classi lavoratrici e popolari, già afflitte dalle politiche PDL- PD –Monti, imposte per conto di banchieri e magnati, il cui governo si regge su un grande frodatore fiscale.

IL COORDINATORE PCL Tiziano Di Clemente

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