Sanità/ Senza il ricorso all’attività aggiuntiva, il nosocomio isernino rischierebbe la paralisi

Per apportare un ulteriore contributo alla discussione in corso sui costi per il Ssn delle prestazioni aggiuntive, con particolare riferimento all’ospedale Veneziale di Isernia, l’Omceo provinciale avverte il dovere di effettuare alcune puntualizzazioni, d’obbligo per ripristinare la verità dei fatti. 

Senza voler confutare numeri che certamente rispecchiano la realtà, è opportuno precisare che le 4mila ore di lavoro ‘extra’ maturate nella prima metà dell’anno sono necessarie per tenere in vita l’ospedale. 

Senza il ricorso all’attività aggiuntiva, il nosocomio isernino rischierebbe la paralisi. Molti servizi attualmente erogati dovrebbero essere interrotti per carenza di personale. 

E’ solo grazie al senso del dovere dei medici rimasti in organico che l’ospedale è ancora ‘in piedi’. 

In un recente passato, con il pretesto dell’assenza di medici, sono state chiuse intere strutture (dal Caracciolo al Vietri passando per il Santissimo Rosario) proprio per l’impossibilità di garantire un’adeguata assistenza sanitaria.

E la storia ci insegna che i servizi ‘momentaneamente’ sospesi non sono stati mai più riattivati. 

Il Veneziale, senza l’abnegazione dei medici, rischierebbe il medesimo destino. 

Ciò è frutto di una programmazione miope (se non del tutto assente) attuata nel corso degli anni. 

Anziché rimpiazzare chi stava andando in pensione o chi aveva deciso di cercare fortuna in altri lidi, s’è preferito chiudere interi reparti. 

Ed ora anche parte della stampa infierisce su una situazione già critica: invece di ringraziare i medici che decidono di assicurare prestazioni che altrimenti andrebbero individuate nel privato, si fanno i conti in tasca ai professionisti la cui unica colpa è di aver sottratto tempo ed energie alle famiglie per mantenere in vita il sistema sanitario regionale. 

Anche prevedendo nuove assunzioni tramite concorso non ci sarebbe alcun risparmio economico rispetto all’attività aggiuntiva. 

Per giunta non sarebbe garantita alcuna continuità assistenziale, dovendo attendere che i nuovi assunti entrino stabilmente nel sistema. Sempre che giovani professionisti rispondano alle chiamate della Asrem, cosa sempre più rara ultimamente. 

«Ovviamente se dovessero emergere profili di illiceità – ha proseguito il presidente Crudele – i trasgressori saranno perseguiti non solo dalla giustizia ordinaria, ma dallo stesso Omceo. In tutti gli altri casi, invece, l’Omceo sarà sempre al fianco dei propri iscritti con l’unico scopo di dare risposte efficaci ed efficienti ai cittadini della nostra piccola provincia».

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