Manifestazione in difesa dell’Ospedale di Isernia e della Salute

Per l’ennesima volta il 29 settembre a Isernia si manifesta per la difesa dell’ospedale, e questa mobilitazione è parte della difesa dell’intera sanità pubblica molisana, da Venafro, a Campobasso a Termoli, Larino, Agnone e così via.

Ed anzi è giunta l’ora di alzare il tiro: unire tutte le vertenze territoriali molisane sulla sanità per renderle ancora più forti, passando dalla mera difesa dagli smantellamenti alla rivendicazione del loro potenziamento e della loro riqualificazione nell’ambito della gestione pubblica socialmente controllata.

La battaglia immediata della difesa dell’ospedale di Isernia va perciò legata alla lotta più generale contro il disegno nazionale e regionale dello sfascio della sanità pubblica, che ha portato a tagliare reparti, a medici ed infermieri anche precari costretti a turni massacranti e spesso senza condizioni di sicurezza perché privi di strumenti di protezione (vedi esperienza Covid), e gli stessi governatori di centrodestra o centrosinistra molisani che hanno tagliato e privatizzato la sanità regionale ne sono i responsabili locali.

La sanità pubblica, anche nel Molise, è stata progressivamente definanziata, oggetto di tagli lineari, dentro le politiche di riduzione delle risorse di 37 miliardi negli ultimi dieci anni, con la progressiva espansione, anche nel Molise e in tutti i campi, della sanità privata, mirata esclusivamente al profitto, e cresciuta con accreditamenti e convenzioni.

Occorre unire a questa prospettiva di difesa e rilancio della sanità pubblica anche le lotte dei precari dipendenti sfruttati dalla sanità privata molisana senza contratto da ben 14 anni, che si sono mobilitati nelle scorse settimana proprio ad Isernia, rivendicando la trasformazione delle strutture private in cui lavorano, in presidi sanitari pubblici, parimenti alla rivendicazione della stabilizzazione di tutti i precari della sanità molisana ed all’aumento delle assunzioni del personale sanitario sino a quanto necessità per un servizio e di qualità e diffuso sul territorio molisano.

Insomma anche da Isernia, occorre legare la difesa immediata e quotidiana dei reparti ospedalieri siti in città, alla lotta per un unico servizio sanitario nazionale, pubblico e gratuito, rilanciato dal raddoppio dell’investimento pubblico nella sanità finanziato dal taglio alle spese militari e dalla tassazione delle grandi ricchezze e dalla diversa destinazione delle risorse regionali, sino alla nazionalizzazione della sanità privata senza indennizzo per i grandi azionisti .

La mobilitazione in difesa dell’ospedale di Isernia ricorda per l’ennesima volta che la salute non è una merce, che il profitto deve uscire dalla sanità, che la sanità deve essere pubblica, laica, gratuita e di qualità, a Isernia come ovunque. In questa prospettiva il PCL Molise unitamente al Coordinamento molisano delle sinistre di opposizione di cui fa parte (con il PCI, il PMLI, Città Futura) , cercherà di sostenere tutte le iniziative di mobilitazione popolare.

PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI – MOLISE

Commenti Facebook