La Delegazione dell’Accademia Italiana della Cucina di Isernia ha firmato una delle pagine più
significative del suo percorso culturale e istituzionale con la conviviale degli auguri, svoltasi ieri 18
dicembre dinanzi a una platea qualificata di autorità, studiosi, rappresentanti delle professioni e
del mondo gastronomico. Al centro della serata, l’assegnazione del prestigioso Diploma di Buona
Cucina al Ristorante “Hotel Dora” della famiglia Natale, riconoscimento ufficiale dell’A.I.C. che,
nel panorama nazionale, certifica qualità gastronomica, continuità di standard, radicamento
identitario e impegno nella valorizzazione della cucina del territorio.
Alla cerimonia erano presenti i Sindaci di Pozzilli, Venafro, Isernia, Cerro al Volturno e il Vice
Sindaco di Agnone, testimonianza che la ristorazione d’eccellenza non è più solo fatto
gastronomico, ma fattore di politica territoriale, attrattività economica e presidio culturale.
L’architetto Franco Valente, studioso e conoscitore della storia regionale, ha ricostruito
l’evoluzione del locale premiato, soffermandosi sulla sua funzione di punto di riferimento
pubblico, sociale e gastronomico. L’accademico Dario Ottaviano ha invece illustrato la tradizione
venafrana del Natale, con un intervento che ha restituito dignità storica e antropologica a sapori,
ritualità e memoria culinaria.
La celebrazione ha assunto un valore ancor più simbolico nel momento dedicato al recente
riconoscimento UNESCO della Cucina Italiana come patrimonio immateriale dell’umanità,
salutato da un brindisi corale. A illustrare rilievo e prospettiva dell’accreditamento è stato il Prof.
Sebastiano Delfine, che ne ha inserito i contenuti nel quadro molisano, richiamando la centralità
regionale nel racconto agroalimentare d’Italia.
Un quadro che non è affermazione di orgoglio astratto, ma dati culturali e riconoscimenti
internazionali: il Molise è già coinvolto nei riconoscimenti UNESCO per la Transumanza e la Cerca
e Cava del Tartufo.
Il riconoscimento della Cucina Italiana e quello della Dieta Mediterranea, già patrimonio UNESCO
dal 2010, trovano nel territorio provinciale concrete declinazioni nella biodiversità cerealicola,
orticola e lattiero–casearia, nella ruralità ancora attiva e nel legame non interrotto tra produzione
e trasformazione.
Una cornice che rende la provincia di Isernia un laboratorio avanzato di sostenibilità, identità
gastronomica e tutela delle risorse.
La serata ha avuto anche una dimensione emotiva: gli chef della Federazione Cuochi della
Provincia di Isernia, guidati dal Presidente Giovanni Colarusso, hanno reso omaggio al collega e
maestro Adriano Cozzolino, presenza storica della ristorazione molisana. Il pianoforte del maestro
Paolo Migliarino ha accompagnato saluti, abbracci e la naturale convivialità dell’evento.
A suggello, il panettone Di Mambro, raccontato dal Premio Villani 2025, Edmondo Di Mambro, a
confermare che la pasticceria territoriale può ambire alle categorie dell’eccellenza.
Se la Cucina Italiana è oggi patrimonio UNESCO, il Molise si presenta – dati alla mano – non come
periferia, ma come matrice viva, laboratorio sperimentale, modello di biodiversità e custode di
pratiche agro–pastorali antiche.
Il Molise della buona tavola si racconta: il “Diploma di Buona Cucina” al Ristorante Hotel Dora
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