I formaggi più insoliti di Casearia 2025, dal 29 al 31 agosto 2015 a Agnone

Un formaggio che profuma di Porto e menta, un erborinato che sa di caffè colombiano, un
pecorino che racchiude pezzi di pera succosa. Non è solo fantasia, ma anche innovazione e
ricercatezza. Il mondo della produzione dei formaggi si esprime in tutte le sue più insolite
ed originali forme e sapori a Casearia – Fiera dei Formaggi Italiani, che dal 29 al 31
agosto 2025 trasformerà Agnone (IS), in Molise, in un tripudio di gusto, specchio
dell’anima e della creatività dei più variegati territori d’Italia. Tra gli stand del nuovissimo
Palasport di Agnone, accanto ai classici intramontabili e ai formaggi tipici della tradizione
italiana, si snoderanno percorsi degustanti che sfidano ogni pregiudizio: formaggi affinati
in vino, erborinati profumati di lavanda, caprini che dialogano con il caffè e mozzarelle che
reinventano le dimensioni.
Tra le proposte più affascinanti spicca il Pariola dell’Azienda agricola Madalu di Calasca-
Castiglione, in Piemonte. Questo formaggio d’alpeggio prende il nome dall’alpeggio più
antico delle Alpi, con oltre mille anni di storia. Prodotto esclusivamente tra luglio e
settembre con latte crudo di vacche Rendena che pascolano oltre i 2000 metri di
altitudine, il Pariola rappresenta l’essenza della montagna. La sua particolarità risiede nella
produzione senza fermenti aggiunti, con salatura a secco e stagionatura in cantina che gli
conferisce una crosta lavata e un colore che evolve dal giallo intenso fino al dorato
durante l’invecchiamento.
La creatività casearia del Meridione trova la sua espressione più raffinata nei formaggi
dell’azienda Kasanna di Sala Consilina. Il Delicapra al Porto rappresenta un perfetto
esempio di affinamento innovativo: questo formaggio caprino a pasta tenera viene affinato
con vino Porto per almeno 30 giorni, sviluppando una crosta rugosa caratteristica e un
profumo intenso dove le note lattiche si fondono con quelle vinose. La versione Delicapra
alla Menta, affinata con menta piperita, offre invece un’esperienza sensoriale
completamente diversa, dove la freschezza dell’erba aromatica esalta la delicatezza del
latte di capra del Parco Nazionale del Cilento.
Una delle proposte più sorprendenti arriva da Zigrino Formaggi con il loro erborinato
Herbal, un formaggio vaccino che cattura l’essenza del Parco Nazionale del Pollino
attraverso un equilibrio perfetto di lavanda e salvia. Le note floreali della lavanda si
intrecciano con la freschezza della salvia, creando un contrasto affascinante con la
complessità tipica dell’erborinatura. Per gli amanti del caffè, l’azienda propone anche una

special edition affinata all’Arabica Colombiana, dove i sentori tostati del caffè si sposano
magistralmente con la struttura del formaggio.
Il tempo diventa ingrediente prezioso nel Parmigiano Reggiano 50 mesi del Caseificio
4 Madonne di Lesignana (MO), dove la pazienza dell’affinamento trasforma il re dei
formaggi in una esperienza sensoriale estrema. Cinquanta mesi di attesa per scoprire
cristalli di tirosina che scricchiolano sotto i denti e una complessità aromatica che racconta
mezzo decennio di maturazione perfetta.
La Sicilia stupisce con il Pecorino alle Mandorle del Caseificio Terra Mia, dove la
tradizione dell’isola si esprime attraverso l’incontro tra la sapidità del latte ovino e la
dolcezza oleosa delle mandorle siciliane, creando un formaggio che è puro concentrato di
Mediterraneo.
Particolare menzione merita Ama Calabro, realtà che presenta un ventaglio di specialità
calabresi dove spicca il Pecorino Sardo Dolce. Questo formaggio trova la sua
dimensione ideale accompagnato da miele d’acacia, creando un dialogo perfetto tra
dolcezza floreale e sapidità casearia. La versione Maturo si trasforma invece in
protagonista di abbinamenti stagionali con pere e uva, oppure si esalta con le raffinate
mousse di cipolla e le confetture di bergamotto e fichi, dimostrando come la Calabria
sappia reinventare i classici sardi con la propria identità gastronomica.
Il panorama dei formaggi insoliti di Casearia 2025 si arricchisce con le proposte di Erkiles
Società Agricola, prima azienda sarda a ricevere la certificazione “Qualità Vegetariana” per
la linea “Bisine”. Questi pecorini, prodotti esclusivamente con caglio vegetale
derivato dalla Cynara cardunculus (cardo selvatico), rappresentano un ponte tra tradizione
e inclusività alimentare, adatti non solo ai vegetariani ma anche alle culture ebraiche e
musulmane.
Dal Lazio arriva il Gorgonzola di Capra dell’azienda agricola Capramara, nei pressi di
Frosinone, dove le capre pascolano liberamente producendo un latte che dona al
gorgonzola una personalità completamente nuova, più delicata ma altrettanto caratteriale.
Ma è proprio ad Agnone, città ospitante della fiera, che nasce una delle storie più toccanti
del panorama caseario italiano. Il Caciosalame del Caseificio Di Nucci non è solo un
prodotto gastronomico, ma un ponte temporale che collega le memorie dell’emigrazione
italiana del secondo dopoguerra con l’innovazione contemporanea. Questo formaggio
“composito” dalla forma oblunga racconta di ingegno e nostalgia: la pasta di caciocavallo
che avvolge la soppressata molisana fu ideata per aiutare gli emigrati italiani a superare i
rigidi controlli doganali d’Oltreoceano, nascondendo nel formaggio il prezioso salame della
tradizione.

L’innovazione tocca anche il confine tra salato e dolce con proposte come il Cremino di
Parmigiano e Panna Cotta dell’Azienda agricola Belloni Boccacci Bio di Bardi. Una
specialità combina l’intensità del Parmigiano Reggiano con la delicatezza della una panna
cotta biologica, creando un dessert raffinato che sfida le convenzioni.
Non meno interessante è il Pecorino con pera in pezzi de Il Cacio com’era di Arezzo,
dove la cremosità del formaggio pastorizzato si sposa con la dolcezza succosa della pera,
dando vita ad un’armonia di sapori che conquista al primo assaggio.
Eccellenti in ogni dimensione sono le creazioni del Casolare di Alvignano, dove la
tradizionale Mozzarella di Bufala Campana DOP viene declinata in formati innovativi,
dalle perline di 10 grammi alle pezzature da tre chilogrammi, conquistando i pizzaioli più
celebri d’Italia, da Franco Pepe a Gino Sorbillo.
Casearia 2025 si conferma così non solo come vetrina delle eccellenze casearie
italiane, ma come laboratorio del gusto dove tradizione e innovazione dialogano
costantemente. Questi formaggi insoliti raccontano storie di territori, di passione e di
sperimentazione, dimostrando che il mondo caseario italiano è più vivo e creativo che mai.

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