Comunali Agnone, Di Lucente: “Necessario ripartire dai giovani, da una nuova classe politica e da una nuova mentalità”

“E’ stata una competizione accesa quella per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Agnone, al termine della quale giungano i miei auguri di buon lavoro al neo sindaco Saia. Ad Agostino Iannelli rivolgo i miei ringraziamenti per aver cercato di mettere insieme tutte le anime del centrodestra ed essersi misurato in una tornata elettorale difficile” commenta il consigliere regionale Andrea Di Lucente.


“L’esperienza di Agnone ci ha insegnato molto. Innanzitutto che adesso è il momento di rifondare un consenso per il centrodestra che sembra essere smarrito. Un consenso che passa per i giovani della lista che ha sostenuto Iannelli, per quella nuova classe politica che vuole emergere e incarnare il cambiamento. Nel giro di tre anni è stato dilapidato un patrimonio, in termini di voti, consistente. Segno che il centrodestra “classico”, quello attaccato alle vecchie logiche, non può più stare in piedi”.


Di Lucente ribadisce: “Un centro importante per la regione, nevralgico per l’Altissimo Molise, non è stato affatto tenuto in considerazione al momento della composizione delle liste. Per mesi ho invocato la scelta di un candidato non calato dall’alto, di un’espressione del territorio che fosse legata agli agnonesi. Il tentativo di far prevalere altre logiche ha comportato solo una perdita di tempo e non ha permesso di focalizzare l’attenzione sul vero punto: ricucire quel rapporto tra il centrodestra e gli agnonesi. Il resto è stata una corsa contro il tempo. In un paese così rilevante per i numeri molisani, la decisione non può essere presa all’ultimo momento. Ho deciso ugualmente di metterci la faccia e di non tirarmi indietro nelle difficoltà. Per dovere di appartenenza e per amore nei confronti dell’Altissimo Molise, il mio territorio.


A questo punto, il risultato delle urne ci fa capire che è necessario avviare subito un processo di rifondazione e di riconciliazione con gli altomolisani che passi necessariamente attraverso il rinnovamento. Di persone e di mentalità”.

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