Associazione” I VENAFRANI”: Sullo sfratto del museo “Winter Line” l’unico responsabile è l’Assessore Nagni

Non vi è spazio per la cultura a Venafro. Silenzio assordante sullo sfratto esecutivo del museo militare Winter, intimato dallo IACP per il 5 di aprile prossimo.  Una vergogna l’assenza di un cenno di interesse dell’Assessore Regionale con delega anche allo IACP, oltre che ai Lavori Pubblici e ai Trasporti Pierpaolo Nagni. Un’assenza colpevole che pesa come un macigno sui tanti sacrifici degli appassionati che con impegno hanno realizzato il museo civico della seconda guerra mondiale sulla “Winter Line, ubicato a pian terreno del palazzo De Utris proprietà dello IACP, nel centro storico della città, con un contratto di comodato gratuito che sarebbe scaduto nel 2016. I gestori del Museo si sono visti recapitare lo sfratto e il rischio che anche le utenze – luce ed acqua – vengano staccate. Luciano Bucci e Donato Pasquale i principali esponenti, fautori e realizzatori del museo di Venafro vanno aiutati, ma l’assessore regionale che potrebbe risolvere la questione è totalmente latitante, come lo è sugli appalti pubblici e sui trasporti. Una città che viene privata, insieme all’intera regione, anche delle normali linee di collegamento ferroviario al minimo accenno di intemperie che investe il nostro territorio, come non si era mai verificato con altre gestioni amministrative in precedenza. Come i cittadini di Venafro, non avevano mai assistito ad un così grave affronto delle istituzioni. Lo sfratto dello IACP è la punta dell’iceberg di una mancanza di sensibilità, di strategia, che giunge come un fulmine a ciel sereno investendo quanto di buono, istruttivo e storicamente valido si era voluto regalare alla nostra città. L’Associazione “I Venafrani” intende stigmatizzare l’inerzia amministrativa dell’Assessore delegato allo IACP Pierpaolo Nagni, sperando che si ricordi che la sua delega assessorile, è al servizio della collettività regionale tutta, non solo quella della città capoluogo di Regione a cui dedica le maggiori attenzioni, e prima che sia troppo tardi rivolga il suo sguardo nella direzione del museo di Venafro e si prodighi per evitarne la definitiva chiusura.
Associazione “I Venafrani”

Commenti Facebook