Condivido profondamente l’idea, lanciata dalla dott.ssa Alessandra Ruberto, Presidente dell’Ordine degli psicologi del Molise, di istituire un Osservatorio permanente sul benessere psicologico di bambini ed adolescenti e sul fenomeno della violenze tra i giovanissimi. Una proposta, la sua, che è non solamente di straordinaria attualità, alla luce dei recenti fatti di cronaca in Basso Molise, ma anche necessaria.
Ricordo che a luglio del 2025 avevo formalmente richiesto alla IV Commissione l’avvio di una indagine conoscitiva che potesse fornirci, con il contributo delle istituzioni, di tutte le agenzie educative, pubbliche e private, dei servizi sociali e della magistratura minorile, degli ordini professionali (in primis proprio quello degli psicologi), delle forze dell’ordine, elementi utili per capire come intervenire a tutela dei diritti e dei minori in Molise e per contrastare tutto ciò che incide negativamente sul loro benessere psico-fisico, in primis violenze ed emarginazione.
L’ultimo rapporto del Gruppo CRC (Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza), ha tracciato per il Molise un quadro preoccupante circa le povertà, le dipendenze, l’ingresso nei circuiti della giustizia minorile per i bambini e gli adolescenti molisani. La richiesta di apertura della indagine conoscitiva nasceva proprio sulla scorta di quei dati.
Oggi è ancora più urgente discuterne e mettere in cantiere uno sforzo corale. Ed è per questa ragione che, all’esito dell’indagine, tra le proposte, ci sarà sicuramente quella della istituzione dell’Osservatorio, come auspicato dalla dott.ssa Ruberto, a cui mi accomuna la consapevolezza di quanto sia urgente intervenire.
In questo solco si colloca anche la Proposta di Legge sull’educazione all’empatia e alla gestione dei sentimenti per la quale, come prima firmataria, assieme agli altri colleghi consiglieri sottoscrittori e col sostegno di amministratori e semplici cittadini, stiamo raccogliendo firme in tanti comuni molisani. I cittadini avvertono l’esigenza di agire in maniera tempestiva, di andare oltre l’emergenza, di promuovere la prevenzione, che va fatta, con le famiglie e gli esperti, nelle scuole. In una società in cui gli adulti, spesso, non sono in grado di essere punto di riferimento per i ragazzi, il disagio giovanile non trova argini. La Politica non può girare la testa dall’altra parte, deve porsi il problema e intervenire, col sostegno di professionisti ed esperti, per individuare le migliori strategie psico-pedagogiche capaci di preservare o ristabilire quell’equilibrio emotivo che permette di gestire le emozioni senza esserne sopraffatti o, peggio ancora, senza che queste siano un paravento per giustificare la prevaricazione sugli altri.
Alessandra Salvatore







