Nel 2017 il 50% dei contratti di lavoro va a laureati e diplomati

Nell’ambito di Job & Orienta, mostra convegno nazionale dedicata a orientamento, scuola, formazione, lavoro si è discusso dei dati provenienti dal Sistema informativo Excelsior, che Unioncamere realizza in collaborazione con Anpal, sui programmi occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi per l’anno in corso, viene fuori che laurea o diploma valgono la metà dei contratti di lavoro che le imprese hanno già stipulato o intendono stipulare entro il 2017, per un laureato su tre e un diplomato su 5 le difficoltà nel trovare il candidato giusto non mancheranno.
Quest’anno le imprese italiane contano di inserire in azienda complessivamente 467mila laureati e 1.415mila diplomati nel corso del 2017, la laurea è richiesta per 1 posto di lavoro su 10 mentre ai diplomati è destinato oltre 1/3 delle opportunità, dei contratti di lavoro attivati nel 2017, quasi 1 su 2 è destinato a personale con un livello di istruzione medio-alto.
La laurea economica è la più richiesto dalle imprese: 137mila i contratti offerti, pari al 30% ,a ridosso si posizionano i diversi indirizzi di ingegneria, con 110mila entrate, suddivise nei 45mila dottori in ingegneria elettronica e dell’informazione, 30mila in ingegneria industriale, 24mila in ingegneria gestionale e oltre 10mila in ingegneria civile e ambientale.
Tra gli altri indirizzi più richiesti figurano insegnamento, formazione (35mila),sanitario e paramedico (33mila) a seguire i laureati di altri ambiti scientifici, chimico-farmaceutico (21mila inserimenti previsti) e lo scientifico-matematico-fisico (20mila).
Le imprese fanno fatica a trovare 1 laureato su 3, cioè 151mila figure complessive, le professioni specializzate e tecniche molto richieste e le imprese non sono in grado di coprire con l’offerta presente sul mercato, in 38 casi su 100, formazione non adeguata o mancanza della necessaria esperienza.
I laureati a indirizzo linguistico sono i più difficili da trovare: 8mila figure su 15mila previste in entrata comportano problemi di reperimento (il 57%),stessa difficoltà di reperimento (55%) riguarda i laureati dell’indirizzo ingegneria elettronica e dell’informazione, si parla di 25mila ricerche problematiche (su un totale di 45mila),anche i laureati in ingegneria industriale sono tra i più ‘introvabili’, tanto che le imprese faticano a reperire quasi metà di quelli previsti in entrata, seguono poi i laureati in campo scientifico-matematico-fisico (il 40% dei quali difficili da reperire), e quelli in ingegneria gestionale e altri indirizzi minori di ingegneria (un po’ più di un terzo ‘introvabili’).
L’indirizzo amministrativo, finanza e marketing il diploma più ricercato dalle imprese italiane, i contratti attivati per questo profilo nel 2017 dovrebbero essere 252mila, vale a dire il 18% della richiesta complessiva di diplomati, anche per l’indirizzo meccanico, meccatronico e dell’energia e per quello elettronico-elettrotecnico le possibilità di lavoro sono significative: 128mila contratti per i primi e 78mila per i secondi, buone opportunità anche per i diplomati in indirizzo turismo-enogastronomia-ospitalità, per i quali le imprese hanno messo in programma 126mila inserimenti, e trasporti, logistica (44mila), informatica e telecomunicazioni (40mila).Per il 40% dei diplomati ricercati (quasi 550.000 su un totale di 1.415.000) le imprese non segnalano un indirizzo specifico, in quanto, sono alla ricerca di persone con un buon livello di cultura generale a cui affidare mansioni di vendita e di rapporto con la clientela o altre attività non tecniche.
Un diplomato su 5, per complessivi 290mila contratti da stipulare, non sarà semplice da trovare, dicono le imprese. Il problema più frequente è legato alle competenze ritenute non adeguate (interessa il 48% degli inserimenti previsti). La seconda motivazione in ordine di importanza riguarda, invece, il ‘gap di offerta’, che spiega il 42% delle difficoltà.
I più difficili da reperire sono i diplomati in informatica e telecomunicazioni (il 45% delle ricerche presenta questa problematica). A seguire i diplomati in elettronica-elettrotecnica, il 37% non, infine i diplomati con indirizzo meccanica-meccatronica-energia (con problemi di reperimento nel 35% dei casi).
Alfredo Magnifico

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