Mercati finanziari, non è tutta matematica

Buon Venerdì e, quindi, buon weekend a tutti.
Oggi vorrei parlarvi delle turbolenze del mercato, specialmente quello azionario. Proprio in questa settimana ci sono state delle sedute di borsa, a livello globale, che hanno fatto registrare dei gran “bei” segni negativi a tutti i listini. Purtroppo il segno negativo alla fine di una giornata di borsa sicuramente ci può stare, e le motivazioni sono sempre diverse e tutte più o meno valide.
Non voglio analizzare le sedute negative di questi giorni, per quello che ci riguarda non servirebbe . mi piacerebbe, invece, parlare dei mercati con segno negativo, in generale, e delle reazioni che abbiamo in questi casi.
“Le perdite finanziarie sono elaborate da zone del cervello che gestiscono le anticipazioni del dolore”. “Il centro neurale responsabile della paura e dell’ansia è l’amigdala.” L’amigdala è una parte del cervello che gestisce le emozioni e in particolar modo la paura.
Quindi al di là dei numeri, è logico che 101 sia più di 100 e 99 è meno di cento, quando parliamo di perdite finanziarie, s’innesca anche una parte emotiva in quella matematica. Infatti, dopo aver riscontrato aritmeticamente la perdita, dobbiamo decidere cosa fare.
Warren Buffett (è un imprenditore ed economista statunitense, soprannominato l’oracolo di Obama. È considerato il più grande value investor di sempre) tra e altre cose ha detto: “I mercati finanziari sono lo strumento per trasferire soldi dagli impazienti ai pazienti”, frase che fa bella mostra di se nel mio ufficio. Mi piacque moltissimo questa frase di Buffett, mi piacque perché rappresenta la faccia del mercato meno piacevole, ma proprio quella che potrebbe portare benefici ai nostri investimenti.
Nei secoli di mercati finanziari ci sono state crisi enormi che si sono trascinate dietro patrimoni e capitali, di chi ha deciso di ritirare i remi in barca, di fermarsi. Ovviamente ogni caso deve essere visto a se stante, tuttavia ci sono delle regole che possono essere utili per tutti.
Vediamo:
Iniziare con una diversificazione degli investimenti, in un orto non si pianta una sola specie di ortaggi, si “diversifica”. Lo scopo, nell’orto, è quello di fare un raccolto completo, lo scopo negli investimenti, lo stesso. Con una diversificazione attenta riusciremo a superare le fasi di mercato che meno ci piacciono.
Oltre la diversificazione sui mercati (es: investo sia in America sia in Europa, sia in Asia sia in Africa…) sarebbe giusto diversificare anche con i tempi d’ingresso, investendo (magari) sistematicamente e periodicamente, con i PAC, Piano di Accumulo del Capitale. In pratica “acquisto” un investimento pagandolo a rate, investo, per esempio ogni mese X euro abbassando, alla fine dell’investimento, i prezzi massimi di acquisto. In pratica i mercati tendono sul lungo periodo, come da analisi decennali fatte, a salire. Quindi gestendo gli acquisti in maniera sistematica, avrò alla fine un ritorno al mio investimento.
Non seguire i flussi del mercato (investire quando rialza e disinvestire emotivamente quando scende) ma farsi guidare per capire quando può essere il momento giusto. Quando i mercati scendono, è il momento buono per comprare, anche se quando salgono ci sentiamo maggiormente invogliati a farlo, ma non mi sembra una cosa tanto sana.
Quindi diversificazione ed assistenza, mantenendo ben presenti le parole di Warren Buffett:
“I mercati finanziari sono lo strumento per trasferire soldi dagli impazienti ai pazienti”.
Per ogni eventuale dubbio il mio link aziendale: https://alfabeto.fideuram.it/web/francesco.di.biase

Francesco di Biase

 

A beneficio dei lettori riportiamo di seguito le condizioni di conto corrente in vigore al 22 gennaio 2018

Spese conto…………………………………………………………zero

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