L’intervento/Spicchi dal mondo economico: i salari, decreto aiuti, giovani e  lavoro

Nelle novità di questa settimana: l’inflazione erode il potere d’acquisto,  lavoratori; blocco dei contratti e inflazione li hanno ridotto alla fame, i tre desaparecidos invece di proporre un “ patto sociale” portano a casa un pugno di ghianda, e come i ladri di Bagdad, dopo il caffè di palazzo Chigi, ennesima messa in scena di giorno si litiga e di notte ci si spartisce il bottino; il provvedimento del governo contro i rincari; le misure in campo per sostituire il gas russo e il sesto pacchetto di sanzioni alla Russia, i nuovi dati sull’occupazione, la proroga dei navigator, il turn over per pochi e la scomparsa di camerieri e gelatai. Andiamo per ordine.

L’anno scorso l’inflazione ha cominciato a salire, su un reddito di 1.500 euro, l’aumento dei prezzi si è mangiato 100 euro al mese di salario, un +6,2% su base annua.

Gli stipendi da gennaio a marzo 2022 sono aumentati dello 0,6%, l’Istat prevede un incremento annuo dello 0,8% solo nel 2022 i è avuto una perdita del potere d’acquisto del 5% .

Non si capisce cosa vuol fare il Maghetto dei numeri di palazzo Chigi per evitare che si eroda ancora il potere d’acquisto rallentando i consumi e l’intera economia, la soluzione è poco cristallina, a meno che non intenda emulare Maria Antonietta..”Il lavoratore non ha pane? Mangi biscotti”.

Il costo di questa situazione è sostenuto soprattutto dai lavoratori, il cui potere d’acquisto viene eroso giorno dopo giorno, la stagnazione delle retribuzioni rischia di essere pericolosa per la crescita.

Più a lungo persiste l’inflazione, maggiore sarà la pressione per incorporare gli adeguamenti del costo della vita nelle retribuzioni.

In Germania, il sindacato dei lavoratori siderurgici IG Metall ha chiesto un aumento della retribuzione dell’8,2% e a Berlino il salario minimo è di 9,82 euro, il governo ha già annunciato che intende portarlo a 12 euro entro al fine dell’anno.

In Francia dal 1 maggio il salario minimo è stato aumentato del 2,65% fino a 1.300 euro, come indicizzazione automatica all’inflazione.

La Spagna, ha raggiunto un accordo per alzare il salario minimo a 1.000 euro, sta riconsiderando l’indicizzazione salariale, abbandonata dopo la recessione del 2009.

Belgio, Lussemburgo, Malta e Cipro sono gli unici Paesi dell’area euro a richiedere che l’andamento dell’inflazione si rifletta automaticamente nella determinazione dei salari.

In Italia tutti invocano un patto sociale sui salari per non cadere nel baratro della stagflazione, ma intanto ….”di giorno come a Bagdad si finge di litigare”.

Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha proposto di subordinare gli aiuti alle imprese per i rincari energetici e delle materie prime al rinnovo dei contratti, tanto per ricordare ci sono contratti fermi a 10 anni fa. Confindustria sbraita; “No al ricatto del ministro”

Nel decreto anti-rincari il governo con il plauso e la soddisfazione dei tre…..sgancia un bonus, una tantum, da 200 euro costo di un caffe a giorni alterni, guai a parlare, anche, dello zucchero.

Tutte le forze politiche fanno finta di chiedere un intervento sui salari e Orlando torna a parlare, ancora una volta, di salario minimo, legandolo a una legge sulla rappresentanza, ma, come avrebbe detto mio nonno buonanima, non mi sembra abbia le P… o meglio gli attributi.

In Italia i salari sono diminuiti e non aumentati negli ultimi anni, non basta più intorcinarsi con; Welfare, detassazione, decontribuzione, occorre far crescere una volta per tutte; il netto in busta paga ed è… quello che deve essere difeso.

Occorre attivare un tavolo di trattativa coinvolgendo tutti controparti-governo-sindacati, anche quelli che fino ad oggi sono stati tenuti fuori dalla porta, per trovare la formula giusta che, predetermini obiettivi di inflazione e recupero ex post, che non significa ripristinare la Scala Mobile ma che faccia giustizia per le classi deboli, in modo da contenere il tetto inflattivo evitando la spirale.

Non è più pensabile continuare a far sì che i salari stiano fermi per anni, anzi, devono aumentare perché aumenta il valore del lavoro: la professionalità è sempre più importante e se vogliamo lavoro di qualità occorre pagarlo bene.

Anche questo governo ha preso l’andazzo di procedere a suon di decreti; il taglio delle accise sui carburanti fino all’8 luglio, aiuti a sostegno di famiglie, imprese e lavoratori contro i rincari, un valore che si aggira intorno ai 7 miliardi, da Bruxelles arriveranno le nuove linee guida per l’utilizzo delle risorse del Pnrr, con indicazioni ai singoli Paesi per aggiornare i piani nazionali alla luce dell’inflazione e forse su un incremento di risorse in linea con l’impennata dei prezzi delle materie prime, per evitare che le imprese rinuncino agli appalti.

Per chiarezza l’Osservatorio dei conti pubblici, ha detto che l’inflazione dovuta al conflitto è minoritaria rispetto a quella registrata prima del 24 febbraio, durante la ripresa del 2021.

Il caro prezzi si allarga anche ad altri prodotti, oltre a bollette e spesa al supermercato e  l’economia italiana ha registrato nel primo trimestre del 2022 una lieve flessione del Pil, pari a -0,2%, dopo quattro trimestri di “crescita sostenuta”.

Confindustria vede il rischio di recessione e chiede al governo di approvare le riforme bloccate dai partiti su; fisco, concorrenza, politiche attive del lavoro, giustizia.

L’Italia, ha firmato sei contratti con diversi Paesi, dall’Angola al Qatar, per sostituire il gas russo,domanda. Sono tutti pacifisti e democratici?. Si prevede la realizzazione di rigassificatori galleggianti oltre le 12 miglia nautiche dalla costa e di impianti fissi a terra, sperando nell’apatica reazione degli ambientalisti, ma serviranno  due anni per rimpiazzare le forniture russe.

La bozza del sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina prevede lo stop alle importazioni di petrolio russo, ma non subito: si partirebbe dal 2023, come chiede la Germania notizie di poco fa vede posizioni distanti e ricette diverse: Berlino spinge per un embargo graduale, Polonia e Paesi Baltici vogliono un bando definitivo, Ungheria e Slovacchia rifiutano ogni ipotesi di bando totale, sul rublo l’Ungheria ha fatto sapere di voler aderire alla richiesta russa, idem dicasi di diverse compagnie europee

Il ministero delle Finanze russo ha effettuato il pagamento in dollari per le cedole sugli eurobond in scadenza il 4 maggio ed ha evitato il suo primo default sul debito in valuta estera dal 1998 e la Banca centrale russa ha tagliato i tassi di interesse dal 17 al 14%, a fronte di una contrazione dell’economia attesa tra l’8 e il 10% per il 2022.

La Russia evita il disastro economico grazie alle esportazioni di gas e petrolio e arretra anche l’economia americana, con un calo del Pil dell’1,4%., inatteso, dopo il +6,9% registrato nel trimestre precedente.

Secondo l’Onu potrebbe accrescersi la fame a causa dei 4,5 milioni di tonnellate di grano bloccate nei porti ucraini a causa dell’aggressione russa, e secondo notizie i soldati russi starebbero rubando i macchinari agricoli ed espropriando le coltivazioni, mentre a marzo si è registrato un aumento record dei prezzi dei generi alimentari che non si vedeva dal 1990 ,le conseguenze si fanno sentire nei Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa.

Il sindaco di Priolo ha scritto a Draghi per chiedere la nomina di un commissario straordinario al posto dell’attuale governance locale di Isab-Lukoil e l’attivazione di «tutti gli strumenti finanziari disponibili» per evitare la chiusura della raffineria che porterebbe alla cancellazione di oltre 10mila posti di lavoro tra occupazione diretta e indiretta. Lo stabilimento, controllata dalla società russa, vale il 20% della capacità di raffinazione italiana e soddisfa il 20% della domanda elettrica siciliana.

I navigator, hanno ottenuto una proroga di quattro mesi sui contratti scaduti il 30 aprile, mentre restano in bilico i contratti di 73 operatori di Anpal servizi, i cui contratti sono scaduti pure a fine aprile.

Primo Maggio festa dei lavoratori, 28 aprile Giornata mondiale della sicurezza sul lavoro,oltre 200 morti sul lavoro un vero bollettino di guerra, uno studio dell’Università Statale di Milano ha registrato gli effetti economici – diretti e indiretti – degli incidenti, sostenendo che così si brucia tra il 3 e il 6,3% del Pil.

L’Istat ha diffuso le cifre sull’occupazione a marzo 2022, dalle quali ancora non si riflette l’impatto della crisi internazionale sul mercato del lavoro, il numero dei lavoratori è tornato ai livelli pre-pandemia, ma è record di contratti a termine oltre tremilioni

Si parlare di bar, ristoranti e Alberghi che non riescono a trovare camerieri e chef, dando la colpa al reddito di cittadinanza e ai giovani che non vogliono lavorare.

Seguo questo mondo di lavoratori da mezzo secolo, ho visto camerieri guadagnare più di un onorevole, ne ho parlato, le ragioni, in realtà sono più complesse: e vanno ricercate in: esternalizzazioni, terziarizzazioni, cooperative spurie, contratti firmati a ribasso, (non da sindacati o organizzazioni datoriali definiti non legittimi).-

Dulcis in fundo il 72% delle grandi aziende italiane e multinazionali prevede un ricambio di personale, ma riguarderà solo i lavoratori altamente qualificati.

Alfredo Magnifico

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